Guerra Hamas, 1.100 morti: mai cosi tanti in 24 ore

Dal 2001 oltre 13.029 vittime tra i civili, l’85% è palestinese. Il ruolo dell’Iran

La guerra tra Israele e Hamas non ha mai causato cosi tante vittime tra i civili israeliani in un solo giorno di conflitto. Per la precisione in un solo giorno di scontri sono morte più persone in Israele che in qualsiasi altro dall’inizio della guerra israelo-palestinese. Le vittime tra gli israeliani in seguito all’offensiva di Hamas partita il 7 ottobre 2023 sono circa 700 e più di duemila i feriti. Tra i civili palestinesi la risposta di Israele ha causato invece 493 vittime. Ma, purtroppo, queste vittime sono solo le ultime di una guerra che va avanti da decenni. Nel grafico in apertura i dati delle vittime civili totali del conflitto israelo-palestinese dal 2001 ad oggi. Il dato che nessuno può ignorare è la sproporzione delle vittime civili, dal 2001 infatti l’85% dei morti tra la popolazione è palestinese.

Guerra in Palestina, perché è l’11 settembre per Israele

L’attacco di Hamas nell’ottobre del 2023, inspiegabilmente non intercettato dall’intelligence israeliana, è definito dai media come “l’11 settembre per Israele“. Ma cosa è successo? Prima di tutto l’attacco di Hamas arriva 50 anni dopo l’inizio della guerra dello Yom Kippur scoppiata il 6 ottobre del 1973, anche allora il conflitto iniziò con l’attacco improvviso degli eserciti dell’Egitto e della Siria che colsero di sorpresa la dirigenza politico-militare israeliana.

Alluvione al-Aqsa: il nome in codice dell’attacco di Hamas

I terroristi di Hamas hanno sferrato un attacco sia con truppe di terra che tramite missili, sono atterrati nei pressi dei confini israeliani anche tramite deltaplani. Diversi i villaggi israeliani sono stati attaccati lungo la Striscia di Gaza, dove i terroristi hanno preso anche centinaia di ostaggi. Durante l’operazione di terra i razzi di Hamas hanno raggiunto numerosi obiettivi fino a Tel-Aviv.

guerra Israele Hamas

Il capo dell’ala militare di Hamas a Gaza, Mohammad Deif, ha rivendicato l’operazione e il nome in codice dell’azione militare: “Alluvione al-Aqsa”. In risposta, Israele ha lanciato l’operazione “Spade di ferro”, colpendo obiettivi nella Striscia di Gaza. Gli attacchi aerei israeliani hanno causato un alto numero di vittime palestinesi. La situazione è altamente instabile e rischia di portare a una guerra su vasta scala.

Guerra israelo-palestinese, come ha fatto Hamas ad attaccare Israele

La differenza tra le passate crisi è enorme: per la prima volta i gruppi armati che controllano alcune zone di Gaza dal 2006 hanno condotto un’incursione di terra utilizzando anche deltaplani per atterrare in territorio israeliano. Non solo, hanno utilizzato anche tunnel sotterranei che, ed è la cosa più sorprendente, non sono stati individuati dall’esercito e dagli 007 israeliani. Le immagini dei miliziani di Hamas che si muovono “liberamente” per le strade di Israele dimostrano una fragilità senza precedenti per lo Stato ebraico.

Intelligence israeliana, perché ha fallito in una delle zone più controllate al mondo

Sicuramente c’è stata una una grave falla nell’intelligence israeliana che coinvolge il Mossad (i servizi segreti israeliani) e lo Shin Bet (l’agenzia di intelligence per gli affari interni dello stato di Israele). Infatti il raid dei miliziani di Hamas è avvenuto in una delle zone non solo tra le più sorvegliate al mondo, ma anche dove viene usata la più avanzata tecnologia militare per il controllo di terra e aria. Per comprendere come mai è stato possibile è necessario considerare la complessa situazione interna di Israele. Prima di tutto il Paese sta attraversando un periodo di agitazione a causa della controversa riforma della giustizia promossa dal premier Benjamin Netanyahu, la quale mira a ridimensionare i poteri della Corte Suprema a favore dell’esecutivo e della Knesset, il parlamento israeliano.

L’improvvisa debolezza di Israele

Questa riforma è stata fortemente osteggiata. E non solo dalla società civile ma anche da ampi settori delle forze di sicurezza. Nel tentativo di mantenere il governo Benjamin “Bibi” Netanyahu ha quindi concesso potere alle ali più estreme del suo esecutivo come, ad esempio, al ministro della Sicurezza interna Itamar Ben Gvir,  leader del partito israeliano di estrema destra “Otzma Yehudit” ovvero “Potere Ebraico”.

È possibile che Hamas abbia approfittato di questa situazione di confusione interna alla classe dirigente e all’esecutivo, sfruttandone la debolezza improvvisa e le divisioni, per lanciare un attacco devastante alla sua sicurezza e alla percezione della stessa. Ma la cosa più grave è che i servizi segreti israeliani non si si sono mossi e non hanno avuto avvisaglie durante questi mesi che sono serviti ad Hamas per organizzare nel dettaglio l’attacco.

Israele e Iran: basta una scintilla per far scoppiare il Medio Oriente

L’Iran ha finanziato e aiutato Hamas a sferrare il raid contro Israele? L’esercito israeliano non ha le prove per confermare il collegamento diretto e anche dagli Stati Uniti arriva la conferma dell’assenza di certezze per quanto riguarda il ruolo attivo di Teheran.  Ma una cosa è certa l’Iran sostiene a livello politico e ideologico Hamas, le parole del presidente iraniano Ebrahim Raisi non lasciano dubbi: “l’Iran sostiene l’autodifesa della nazione palestinese”. Insieme all’Iran a schierarsi con Hamas ci sono il Libano, lo dimostra la presenza a Beirut lo scorso aprile del numero uno di Hamas, Ismail Haniyeh e il Qatar. Il Paese che si affaccia sul Golfo Persico con un comunicato stampa ha precisato subito la sua posizione politica e ideologica: “l’unico responsabile dell’escalation è Israele”. Il Qatar, inoltre, è il principale finanziatore del territorio dell’exclave della Striscia di Gaza, l’area governata da Hamas e dal suo leader Ismail Haniyeh.

 

 

I dati si riferiscono al: 2023

Fonte: The Israeli Information Center for Human Rights in the Occupied Territories; ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

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