Industria italiana della bici, la crescita è a doppia cifra +10%

Il comparto vale 2 miliardi di euro dando impulso a tutto l’ecosistema

Esiste un driver economico che crea valore per i territori, migliora il benessere delle comunità, aumenta la competitività di micro, piccole e medie imprese e, allo stesso tempo, contribuisce alla protezione dell’ambiente? Sembra impossibile, ma quel driver c’è ed è il complesso, affascinante e ancora poco conosciuto ecosistema della bicicletta: una industry in eccellente salute.

È un modello di innovazione e resilienza che vede crescere la redditività nonostante l’impatto dell’inflazione. Risultato? Nel 2022 il fatturato complessivo dell’industria italiana di biciclette e componentistica ha sfiorato i 2 miliardi di euro con un incremento del 10% sul 2021. E per il 2023 le previsioni annunciano una crescita del fatturato del 6% pari a un giro d’affari annuo da 2,1 miliardi di euro.

Ma all’interno del più ampio ecosistema della bicicletta, qual è il segmento che riesce ad attivare una sinergia economica tra Territori, Comunità, Impresa e Ambiente? La risposta è il cicloturismo, che da solo genera valore per 3,4 miliardi di euro rispetto ai 7,4 miliardi dell’intero business delle vacanze a due ruote.

Il Market Watch “Ecosistema della Bicicletta 2023” di Banca Ifis

Numeri importanti che dimostrano quanto sia significativa per il sistema-Paese una pratica semplice e antica insieme, non solo per il valore specifico dei suoi risultati economici ma soprattutto per la sua capacità di moltiplicarli trasversalmente. La bicicletta dà infatti vita a un ecosistema economico poliedrico che comprende produzione, vendita al dettaglio, turismo ma anche salute e sport, creando una molteplicità di attività e funzioni che si intersecano e si integrano tra loro.

Per approfondire le tendenze e la complessità di questo comparto dinamico, Banca Ifis, challenger bank italiana leader nei servizi di specialty finance, ha dato vita al Market Watch “Ecosistema della bicicletta” giunto quest’anno alla sua terza edizione.

La fotografia dell’andamento e delle prospettive del settore della bicicletta realizzata dall’Ufficio Studi di Banca Ifis si è concentrata per l’edizione 2023 sull’impatto proprio del cicloturismo nello sviluppo dell’ecosistema italiano della bicicletta; nello studio vi è inoltre un focus sul prodotto più innovativo e promettente del settore delle due ruote a pedali: l’ebike.

 Ebike inarrestabili: la crescita media annua vola al 21,3%

I numeri non lasciano margine di dubbio, il tasso di crescita media annua delle ebike prodotte in Italia si è attestato nel triennio 2019-22 a +21,3%. Nel 2022 i modelli a pedalata assistita rappresentavano, in numero di pezzi, il 14% della produzione complessiva di biciclette. Pensate che questo ultimo dato appena pochi anni fa, nel 2017, era pari all’1%.

Di notevole interesse sono anche le istantanee sulla quota di fatturato delle aziende italiane produttrici di ebike, componentistica ed accessori: il loro volume d’affari nel 2022 è stato pari al 37% dell’intero giro d’affari della industry (2 miliardi).

Oltre ad ampliare la capacità produttiva dedicata alla bicicletta elettrica, i produttori italiani dei modelli a pedalata assistita stanno investendo in nuove tecnologie, a partire da quelle relative alle performance delle batterie ebike, alla connettività col 5G ed il monitoraggio.

Vacanze in bici, in Italia nel 2022 hanno pedalato 6,3 milioni di turisti

Ma quanti sono gli italiani che pedalano in vacanza? Durante le ferie o nel weekend “lungo”, per hobby o per benessere, esperti o principianti, i turisti che hanno usato la due ruote nel 2022 sono stati 6,3 milioni. Un numero impressionante che possiamo segmentare tra “turisti attivi”, ovvero tutte quelle persone che usano la bicicletta in vacanza per singole attività, come escursioni o piccoli giri nei centri urbani, e “cicloturisti”, vale a dire i turisti che considerano la bicicletta parte integrante della vacanza e quindi sono sempre in sella: i primi sono 4,4 milioni, i secondi 1,9 milioni.

Nel 2022 i “turisti che pedalano” hanno distribuito sul territorio 7,4 miliardi di valore: 4 miliardi i turisti attivi e 3,4 i cicloturisti, con una spesa media pro capite, per quest’ultimi, di 1.750 euro per 11 giorni medi dedicati durante l’anno al cicloturismo.

Ma la ricchezza creata dai cicloturisti come viene divisa tra le attività economiche presenti sul territorio? La parte del leone la fanno le strutture ricettive che assorbono 1,4 miliardi di euro di spesa, seguite dalla ristorazione (800 milioni), dall’abbigliamento (500 milioni) e dal leisure (le attività di svago e cultura) con 300 milioni di euro.

Pedalo in vacanza perché… amo la natura: è questa la prima motivazione dei cicloturisti

Quali sono le motivazioni che alimentano la scelta di andare in vacanza in bici?  Incide di più la voglia di entrare in contatto con la natura in modo sostenibile o la volontà di praticare un’attività salubre per il benessere psicofisico?

Dallo studio pubblicato da Banca Ifis scopriamo che il motivo principale alla base della scelta di praticare cicloturismo è “l’amore per la natura e il rispetto dell’ambiente”, motivazione che mette d’accordo il 45% dei cicloturisti. Al secondo posto fa capolino invece il piacere di “scoprire nuovi territori”, scelta motivante per il 41% di chi pedala in vacanza. Sono invece il 39% quelli che non rinunciano alla bicicletta in vacanza perché quest’ultima “rappresenta il loro stile di vita”. Infine, scopriamo che la volontà di “mantenere un buon stato di salute” è la spinta a partire in bici per il 33% dei vacanzieri sul sellino.

Cosa, dove e come: l’identikit del cicloturista

Ma i dati interessanti non terminano qui, continuiamo dunque a “pedalare” per avvicinarci ancora di più ai protagonisti del cicloturismo, i ciclisti! È dunque arrivato il momento di svelare qual è la tipologia di bicicletta preferita dagli amanti del turismo lento e della mobilità dolce.

E sì, possiamo affermare che la comodità e le prestazioni vincono sulla tradizione, infatti l’ebike è il modello di bici preferito dai cicloturisti (41%), seguita dalla mountain-bike (36%) e al terzo posto dalle bici da cicloturismo/da viaggio.

Dopo aver visto quali mezzi sono tra i prediletti dai cicloturisti è il momento di svelare i luoghi dove preferiscono pedalare, scopriamo quindi che la meta preferita è il Trentino Alto Adige, seguito dalla Toscana e dalla Lombardia.

Infine, scopriamo le preferenze circa la provenienza della bicicletta usata per la vacanza, per scoprire che la bicicletta di proprietà è la prima scelta per il 56% dei cicloturisti, il noleggio si ferma al 34%, la bici in prestito da amici e parenti riguarda invece il 10% del campione.

 

Il cicloturismo può offrire numerosi vantaggi per il territorio, le comunità e l’economia in termini di sviluppo sostenibile e lotta al cambiamento climatico, tra cui

 

·         Sostenibilità: il cicloturismo rappresenta una forma di turismo che valorizza le risorse naturali, culturali e paesaggistiche del territorio, promuovendo un turismo a basso impatto ambientale e rispettoso dell’ambiente.

 

·         Diversificazione dell’offerta turistica: il cicloturismo può consentire agli operatori turistici sul territorio di diversificare la propria offerta turistica, fornendo al turista un’esperienza unica e differenziata rispetto ad altre tipologie di vacanza.

 

·         Generazione di reddito: il cicloturismo può rappresentare una fonte di reddito e di sviluppo economico per le comunità locali, attraverso la creazione di posti di lavoro, l’attrazione di investimenti e la promozione di prodotti e servizi locali.

 

·         Promozione della mobilità dolce: il cicloturismo promuove l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile, favorendo la riduzione delle emissioni di gas serra e la lotta al cambiamento climatico.

 

·         Salute e benessere: il cicloturismo promuove uno stile di vita attivo e salutare, favorendo il benessere fisico e mentale.

 

·         Innovazione tecnologica: l’evoluzione delle tecnologie legate alle biciclette, come le ebike, può contribuire alla creazione di nuove opportunità di business e alla promozione di un turismo ciclistico sempre più accessibile.

 

Il settore merita più investimenti in ciclovie, è quello che chiede il 45% dei ciclisti

Un gesto semplice, come scegliere la bicicletta per vivere le proprie vacanze, è quindi capace di innescare un circolo virtuoso e di moltiplicare i benefici. I cicloturisti portando avanti la loro passione e, inconsapevolmente, incidono in maniera più che positiva sul sistema-Paese. È quindi ragionevole che dai cicloturisti provenga una richiesta, rivolta all’Italia, di maggiori investimenti per sostenere e incentivare questa pratica.

Questi desiderata assumono per il 45% dei cicloturisti la forma di un maggior numero di ciclovie, di una maggiore accessibilità in bicicletta alle attrazioni turistiche (26%) e più collegamenti con piste ciclabili urbane (25%). Ma anche più alloggi e ristoranti adatti a chi viaggia in bici (21%). Dallo studio di Banca Ifis emerge anche una richiesta diretta ai fabbricanti di ebike, ovvero quella di sviluppare mezzi più leggeri (20%)

La buona notizia è che le speranze dei cicloturisti non rimarranno inascoltate: il Parlamento Europeo, infatti, ha recentemente adottato una Cycling Strategy con il fine ultimo di raddoppiare il numero di chilometri percorribili in bicicletta nell’Unione Europea entro il 2030.

La strategia definisce più in generale un piano d’azione in 17 punti volto a promuovere la ciclabilità in Europa e a riconoscere la bicicletta come mezzo di trasporto a pieno titolo, sostenibile e produttivo. Tra i principali obiettivi dell’iniziativa europea vi è quello di aumentare la produzione europea di biciclette, di componenti e batterie per creare un ecosistema ciclistico che comprenda produzione, turismo, vendita al dettaglio, salute e sport; questo dispositivo potrebbe portare ad un aumento significativo del numero di persone che lavorano nel comparto, da uno ad almeno due milioni.

Un aspetto fondamentale della Cycling Strategy dell’UE è la richiesta ai Paesi membri di ridurre l’imposta sul valore aggiunto (IVA) applicata alle biciclette. Questa misura mira a incentivare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile e a promuovere una maggiore diffusione della ciclabilità in Europa.

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