In Italia si diventa neo mamma tardi: a 32,1 anni

È l’età più alta dopo l’Irlanda, 32,4. Nel 2021 meno di 400mila nati: record storico

L’Italia è il secondo Paese europeo nel quale le donne diventano mamme in età più avanzata: 32,1 anni. Ci batte solo l’Irlanda con 32,4 mentre al terzo posto ci sono la Spagna (32,3) e la Grecia (31,7). Un problema? Beh… sì, come vedremo più avanti, ma intanto c’è da chiedersi come mai le donne italiane decidono di avere un figlio così tardi, almeno rispetto alla maggioranza dei Paesi europei. Il motivo, diciamolo, è sempre lo stesso: le donne sono meno propense ad avere figli da giovani perché concentrate sulla carriera. Considerando che i giovani italiani entrano nel mondo del lavoro tardi e che hanno stipendi, all’inizio, bassi, si spiega perché anche i figli arrivano tardi. Aggiungiamo il costo delle abitazioni e il gioco è fatto.

Fare figli tardi vuol dire farne pochi

Fare figli tardi significa anche farne pochi. E, infatti, l’Italia è il Paese con uno dei tassi di natalità più bassi del mondo. La tendenza a fare meno figli dura dal 2008, quando sono nati in Italia 576.659 bambini, 12.726 in meno rispetto al 2007. Negli anni successivi la situazione è peggiorata a tal punto che nel 2019 le nascite sono state 420.084 e nel 2020 404.892.  Nel 2021 un ulteriore crollo ha portato il numero delle nascite sotto la “soglia psicologica” di 400mila a quota 399.431: il dato più basso dall’Unità d’Italia a oggi. Anche se, bisogna ricordarlo, oggi siamo molti di più di quanti eravamo nel 1861. Il calo delle nascite tra 2020 e 2021 è stato dell’1,3% e del 31% rispetto al 2008.

Meno figli per le coppie sposate

Andiamo avanti con i numeri. A diminuire sono soprattutto le nascite all’interno di coppie sposate: nel 2020 sono state 259.823, ovvero 20mila in meno rispetto all’anno precedente. E di questi un nato su 3 ha genitori over 35 non coniugati. E’ vero, durante il Covid i matrimoni eravo vietati per legge, ma è solo colpa del lockdown? No, la verità è che le coppie preferiscono convivere.  La percentuale più alta di bambini nati da genitori non sposati è al Centro (42,1%), seguono Nord-est (38%) e Nord-ovest (37,2%). In particolare è la Toscana la regione con il tasso più alto (44,3%) di figli nati fuori dal matrimonio. Al Sud, invece, si registra un’incidenza più contenuta: 22% in Basilicata e 24% in Calabria.

L’incidenza di bambini nati fuori dal matrimonio è più alta se il padre è straniero (34,5%) rispetto alla madre (31,1%). Se tutti e due sono stranieri, nel 25% dei casi mettono al mondo un figlio ma loro non sono sposati. Gli italiani fanno “peggio” (dipende ovviamente dai punti di vista): il 38,2% dei bambini nati fuori dal matrimonio ha sia la mamma che il papà italiani.

È minimo il contributo delle donne straniere

Torniamo al calo delle nascite. Fino a pochi anni fa la fertilità delle donne straniere compensava quella (bassa) delle italiane. Comincia a non essere più così. Nel 2020 i nati da genitori entrambi stranieri (sposati o non sposati) sono stati meno di 60mila, cioè 59.792. Il livello di fecondità delle straniere era, nel 2003, di 2,47 figli per donna, sceso poi a 1,24 nel 2019.

I Paesi con il più alto tasso di fertilità

E il resto d’Europa? Molto meglio. E’ infatti cresciuto il numero medio di figli per donna: da 1,43 del 2001 a 1,53 nel 2019. Tra gli Stati membri dell’Unione Europea il più alto tasso di fertilità si registra in Francia: 1,86 figli per donna, seguita da Romania (1,77), Repubblica Ceca, Irlanda e Svezia (1,71). I tassi più bassi, invece, sono a Malta (1,14), in Spagna (1,23) e, appunto, in Italia (1,27).

In aumento le neo mamme over 40

E’ anche più che raddoppiata anche la quota di neo mamme nell’Ue tra il 2001 e il 2019: da 2,4% a 5,4% del totale delle donne. La percentuale più alta si trova in Spagna (10%), seguita dall’Italia (8,9%), dalla Grecia (8,4%), dall’Irlanda (7,9%) e dal Portogallo (7,8%). La quota più bassa è invece in Romania e Slovacchia: 3,2%.

neo mamma

I nomi più comuni scelti da una neo mamma

Fanno figli tardi, ne fanno pochi ma quando si tratta di scegliere il nome da dare ai figli le mamme (e i papà) italiani sono molto tradizionalisti. I nomi più comuni per i maschietti sono: Leonardo, Francesco, Alessandro, Lorenzo. A livello regionale Leonardo conquista il primo posto nelle regioni del Centro-nord, nel Mezzogiorno, ma anche in Abruzzo e in Sardegna. Francesco, invece, è tipico del Sud, specie tra Puglia e Calabria, così come Antonio, diffuso soprattutto in Campania e Basilicata. Ma si nominano anche tanti bambini “Giuseppe”, specie in Sicilia. Andrea, invece, è molto più raro, tanto che primeggia soltanto in Molise. Per le bambine si preferisce il nome Sofia, Giulia o Aurora. Si trovano tante “Sofia” nelle province autonome di Bolzano e Trento, in Abruzzo, Calabria e Sardegna. Giulia è tipico del Molise, della Campania, della Puglia e della Sicilia. Ed infine Aurora è al primo posto della classifica dei nomi in Basilicata.

I dati si riferiscono al: 2019, 2020 e 2021

Fonti: Eurostat, Istat

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