Spending review, San Marino insegna

Spesa statale ridotta del 22% in un anno. Tagli a personale pubblico e costi politica

La Repubblica di San Marino è tornata sotto i riflettori delle cronache per l’arresto dell’ex leader dc Gabriele Gatti, accusato di una sfilza di reati commessi negli ultimi 15 anni. Tuttavia, nonostante se ne parli spesso in termini negativi, questo piccolo Stato da 32mila abitanti abbarbicato sull’Appennino tra la Romagna e le Marche, vanta anche alcuni aspetti positivi nella gestione della cosa pubblica, dai quali l’Italia potrebbe trarre lezione.

Un esempio? Il contenimento della spesa pubblica. Per chiudere il bilancio 2014 con avanzo di 1,1 milioni di euro, il governo sammarinese ha spinto sull’acceleratore della spending review riuscendo a ridurre le uscite dello Stato di quasi il 22% (con un taglio di 140 milioni di euro) e intervenendo in maniera massiccia sugli investimenti (-71,52%).

Inoltre, come dimostra la tabella sottostante, la spending review sul Titano non ha risparmiato i costi per il mantenimento della macchina amministrativa pubblica e i costi della politica.

 

 

Periodo di riferimento: 2013-2014

Fonte: Segreteria di Stato Finanze e Bilancio