I presidi salgono in cattedra: 540 euro in più al mese

Cosa prevede il nuovo contratto dei 7.805 dirigenti. Stipendio tabellare a 45.260,73 euro

E’ proprio il caso di dirlo: i presidi salgono in cattedra e ottengono, dopo dieci anni, un ricco rinnovo contrattuale. A sei mesi dall’apertura della trattativa si è infatti arrivati alla firma dell’accordo sul contratto dei dirigenti scolastici che avvicina il loro trattamento economico a quello degli altri dirigenti del settore pubblico. La strada indicata va verso un orizzonte sempre più prossimo ad una totale perequazione degli stipendi dirigenziali statali. Cifre ne sono girate e ne girano tante: vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza.

Cosa prevede il contratto dei dirigenti scolastici

Innanzitutto bisogna dire che lo stipendio di un dirigente scolastico si compone di una parte fissa ed una variabile. La parte fissa prevede lo stipendio tabellare, la quota fissa della retribuzione di posizione e l’indennità di vacanza. La parte variabile, invece, dipende dalla regione in cui si è impiegati e comprende la parte variabile della retribuzione di posizione e la retribuzione legata al risultato. Ma leggiamo l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro per i 7.452 dirigenti scolastici e Afam (Alta Formazione Artistica e Musicale).

Innanzitutto è previsto che l’indennità di vacanza, a partire dal 31 dicembre 2018, sia conglobata nello stipendio tabellare. Dopodiché, come illustrato dal grafico, unendo le varie voci di aumento, il nuovo valore lordo annuo a regime dello stipendio tabellare per 13 mensilità risulta di 45.260,73 euro, contro i 43.310,90 attuali. La retribuzione di posizione gode di un aumento piuttosto generoso: da 3.556,68 euro annui si passa a 12.565,11. La retribuzione di risultato, invece, godrà di un aumento di 19,9 euro mensili.

L’aumento effettivo per i presidi

Questi aumenti, una volta a regime, porteranno un dirigente scolastico a guadagnare 154,9 euro lordi, cioè 100 netti, al mese, in più sulla parte fissa. A questa cifra si dovrà aggiungere l’aumento del 3,48% della base retributiva grazie all’accantonamento previsto dalla legge di Bilancio per tutti i dipendenti statali, ovvero, mediamente, 44o euro circa. In totale il nuovo contratto dei dirigenti scolastici prevede un aumento mensile medio in busta paga di 540 euro al mese. Si va quindi verso l’equiparazione dei dirigenti scolastici agli altri dirigenti pubblici, con buona pace del corpo insegnante da anni in lotta per ottenere riconoscimenti economici e professionali adeguati.

Il nuovo contratto, firmato da tutte le organizzazioni sindacali, riguarda, oltre ai, 7.452 dirigenti scolastici, ai quali si aggiungono 353 dirigenti di università ed enti di ricerca, per un totale di 7.805 lavoratori nel comparto dell’istruzione. Il rinnovo contrattuale dei dirigenti scolastici mescola le carte degli investimenti statali nei confronti dei dipendenti pubblici, argomento affrontato qualche settimana fa da Truenumbers in questo articolo.

I dati si riferiscono al: dicembre 2018
Fonte: Ipotesi di Contratto collettivo nazionale
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I dirigenti pubblici sono poco trasparenti

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