Aziende biotecnologiche, la classifica di chi è cresciuto di più

Dagli aromi naturali, ai rifiuti, alla medicina nucleare, i campioni del settore

C’è un settore che è diventato da alcuni anni il fiore all’occhiello dell’industria: è quello medicale, farmaceutico, chimico, del biotech, comparto, del resto, in grande espansione anche a livello mondiale. Sia prima che durante la pandemia le aziende che ne fanno parte hanno messo a segno incrementi di fatturato decisamente superiori alla media. L’infografica sopra mostra quali sono le aziende biotecnologiche in Italia che, secondo i dati raccolti da Cerved, sono cresciute di più nel periodo immediatamente precedente al Covid.

Quali sono le migliori aziende biotecnologiche

Al primo posto troviamo la milanese Aromatagroup Srl, che si occupa di produzione di aromi naturali, estratti di piante ed erbe, colori e ingredienti per l’industria alimentare. Fa parte del gruppo del gruppo Nactarome, tra i leader europei di questo segmento di mercato, con ricavi di circa 120 milioni di euro e 12 stabilimenti tra Italia, Francia, Belgio e Regno Unito.

Aromatagroup ha più che raddoppiato il fatturato

Aromatagroup tra le aziende del gruppo è certamente una di quelle che ha avuto le performance migliori nel corso degli anni, facendo crescere il proprio fatturato da 4 milioni e 92mila euro a 19 milioni e 195mila tra il 2014 e il 2019, ovvero del 36,2% annuo in media. Certamente decisiva è stata l’acquisizione nel 2018 da parte del fondo Ambienta Sgr, che ha poi costituito Nactarone costruendo sinergie tra Aromatagroup e altre realtà del settore.

L’ascolana Regenyal laboratories è cresciuta del 29,6%

Più propriamente parte del segmento delle biotecnologie mediche è, invece, Regenyal laboratories Srl, azienda di San Benedetto del Tronto che si piazza al secondo posto nell’elenco delle aziende biotecnologiche, del farmaceutico, del medicale che sono cresciute di più nel tempo. Nel medesimo periodo, ovvero nei 5 anni tra il 2014 e il 2019, il suo fatturato è passato da due milioni e 915mila euro a 10 milioni e 653mila. Si tratta di un incremento medio annuo del 29,6%. L’impresa produce intradermici e intrarticolari a base di acido ialuronico, che vende in 74 Paesi, e ha sviluppato due brevetti, tra cui uno per l’invenzione di un gel monofasico più efficiente e di uno iniettabile ad alta biocompatibilità.

Aziende biotecnologiche, vanno forte i prodotti fitosanitari

Diverso, e riguardante un altro tipo di biotech, è il segmento in cui opera Torre Srl, la terza impresa per crescita annuale. Si occupa di produzione, mediante le fasi di formulazione, miscelazione, macinazione, granulazione e confezionamento di prodotti fitosanitari, ha sede a Ravenna e lo stabilimento produttivo a Torrenieri, in provincia di Siena. In questo caso l’aumento dei ricavi è stato, sempre tra il 2014 e il 2019, del 28,6% annuo medio. Ha consentito all’azienda di passare da un fatturato di 3 milioni e 323mila a uno di 11 milioni e 682mila euro.

Biotech farmaceutico protagonista dell’Italia industriale

Dopo Aromatagroup, Regenyal laboratories, e Torre è Idroclean Srl l’azienda che si è maggiormente ingrandita nello stesso lasso di tempo. Con sede centrale a Casirate d’Adda, in provincia di Bergamo, si occupa di trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi e non, ed è specializzata in particolare in reflui contenenti inquinanti non biodegradabili. Il suo fatturato è cresciuto del 22,8% medio annuo andando da 6 milioni e 137mila a 17 milioni e 142mila euro nei cinque anni esaminati.

Se si guarda alle altre posizioni di questa classifica ci si accorge, però, di quanto sia importante il peso di un altro segmento, quello farmaceutico. Le biotecnologie industriali applicate alla medicina stanno trainando tutto il settore chemical, pharma e medical. Ben 6 aziende delle 10 esaminate da Cerved e presenti nella nostra infografica si occupano della creazione di farmaci e affini.

Aziende biotecnologiche, le migliori sono nel Sud

Tra questi Bsp Pharmacauticals Spa, con sede a Latina, che si occupa di una produzione importantissima, quella di specialità antitumorali. Si tratta, tra l’altro, di un’impresa dalle dimensioni decisamente maggiori di quelle delle altre con tassi di crescita elevati. Ha, infatti, 527 dipendenti secondo i dati forniti da Cerved, e aveva un fatturato, nel 2019, di ben 140 milioni e 820mila euro, in aumento del 22,6% annuo rispetto a quello del 2014, di 50 milioni e 850mila euro. Si tratta di numeri che con tutta probabilità sono da rivedere al rialzo: da quest’anno è proprio presso la Bsp Pharmacauticals che si produce uno degli anticorpi monoclonali usati nella lotta contro il Covid, il Bamlanivimab.

Anche Ibsa Farmaceutici Italia nella top ten delle aziende biotecnologiche

Forte anche la crescita di Omikron Italia Srl, casa farmaceutica romana specializzata nella produzione di ritrovati oftalmici contro il glaucoma. I suoi ricavi sono passati da 4 milioni e 873mila euro a 12 milioni e 891mila in cinque anni. Decisamente più grande è la Ibsa Farmaceutici Italia Srl, 511 dipendenti e 82 brevetti, che produce un’ampia gamma di farmaci, dai progestinici agli antibatterici agli antidolorifici, oltre a dispositivi medici. Con sede a Lodi è quella che ha il fatturato più alto tra le 10 aziende a maggior crescita del settore. Prima del Covid, nel 2019, infatti, i suoi ricavi erano arrivati a quota 186 milioni e 116mila euro, in aumento del 21,1% annuo rispetto al 2014.

Sempre del segmento farmaceutico sono altre due realtà con incrementi annuali superiori al 20%, ovvero Advanced Accelerator Application srl, di Isernia, e Pharmanutra Spa di Pisa. La prima appartiene in realtà al gruppo Novartis e si occupa di un campo avanzatissimo nell’ambito del biotech, ovvero la medicina nucleare, mentre la seconda di complementi nutrizionali e dispositivi medici innovativi.

biotech italia

Il biotech crescerà del 15,8% all’anno tra il 2021 e il 2028

In generale il settore Medical, Chemical, Pharma, vedrà un incremento del fatturato di ben l’8,4% quest’anno, cui ne seguirà un altro del 7% il prossimo. In entrambi i casi si tratta di valori superiori alla media italiana, così come più alta era stata la crescita del 2020, l’annus horribilis della pandemia, quando riuscì, nonostante tutto, a mettere a segno un +4,1%, a dispetto del crollo dell’11,3% dei ricavi delle imprese italiane nel complesso.

È però nello specifico il biotech che appare essere il più promettente per il futuro. A livello mondiale secondo Research and Markets si espanderà ogni anno del 15,8% fino al 2028, arrivando a valere 2,44 miliardi di dollari. Non è probabilmente un caso se il Nasdaq Biotech Index, l’indice che raggruppa l’andamento delle aziende quotate del settore, ha avuto negli ultimi 5 anni un aumento spettacolare, del 64,7%, nonostante il Covid, che anzi ha avuto la funzione da stimolo agli investimenti.

Le aziende biotecnologiche attirano studenti universitari

Ma non saranno solo le società biotech americane o tedesche o francesi a prendere parte a questo boom, ma anche le aziende biotecnologiche in Italia. Visti gli sbocchi lavorativi nelle biotecnologie questo settore accoglie, infatti, sempre più studiosi e universitari. Già prima del Covid il corso di Biotecnologie all’ateneo di Ferrara era, con ben 2.051 iscritti, il più frequentato d’Italia.

La pandemia ha solo accelerato, quindi, una tendenza già in atto che già prima del 2020 vedeva biotech e farmaceutico sugli scudi tra i molti settori in cui si divide l’economia. Il dato fondamentale è che questa volta l’Italia con le sue aziende più dinamiche, piccole e grandi, può essere protagonista.

Che cosa significa aziende biotech

ma che cosa vuol dire il termine biotech? Biotech è una contrazione di Biologico e tecnologico e identifica tutte quelle società che operano nelle applicazioni tecnologiche nel campo della biologia. Ancora più precisamente: le aziende biotecnologiche sono quelle che sviluppano farmaci utilizzando le nuove tecnologia nel campo della biologia.

I dati si riferiscono al: 2014-2019

Fonte: Cerved

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