Il risparmio medio è stato di 175 euro. Non tutti ne hanno beneficiato allo stesso modo
La legge di stabilità del 2015, valida per il 2016, ha deciso l’abolizione della Tasi, una delle tasse che gravava sulle case degli italiani. Oggi, a poco più di un anno di distanza, è possibile calcolare chi se ne è giovato maggiormente.
Abolizione della Tasi per 9,5 milioni di italiani
La Tasi era pagata da circa 19,5 milioni di cittadini che, nel 2015, ultimo anno di vigenza della tassa, avevano versato, per la proprietà dell’abitazione principale, 3 miliardi e 521 milioni. Questi sono i soldi risparmiati dagli italiani, ma, come detto, non tutti se ne sono avvantaggiati nella stessa misura.
Il grafico sopra riporta il numero dei contribuenti che pagavano la tassa ed evidenzia, per ciascuna categoria di reddito prevalente, il beneficio medio derivante dall’abolizione della Tasi. Il 75,2% dei beneficiari sono pensionati (7,6 milioni di contribuenti) e lavoratori dipendenti (7 milioni).
Il beneficio medio derivante dall’abolizione della Tasi è pari a 175 euro e varia da un minimo di circa 165 euro per i lavoratori dipendenti, a un massimo di circa 243 euro per i lavoratori autonomi.
I ricchi avvantaggiati dalla abolizione della Tasi?
Nel grafico sotto, invece, il Ministero delle Finanze ha calcolato quali sono i rediti che si sono giovati maggiormente dell’abolizione della Tasi.
Chiaramente, in termini di risparmio monetario, sono i redditi più alti che devono applaudire la manovra del governo Renzi. Ma questa interpretazione potrebbe essere fuorviante perché l’incidenza della Tasi sui redditi maggiori, è minore. Quindi occorre capire, percentualmente sul reddito, chi si è giovato maggiormente della misura. E’ quello che ha fatto il ministero dell’Economia.
La tabella sopra mostra che sono stati i redditi più bassi quelli che hanno risparmiato di più, in percentuale.
I dati si riferiscono al: 2016
Fonte: Ministero dell’Economia
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La ripresina del prezzo delle case
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