Da inizio 2016, 1.603 casi segnalati, l’88% non era vaccinato. Si ammalano anche i dottori
Questi sono i dati ufficiali del ministero della Salute, che assieme all’Istituto superiore della sanità produce un report settimanale con la panoramica sulla distribuzione dei casi segnalati per Regione, per fascia di età e stato vaccinale. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono 1.603 i casi segnalati, nessuna regione esclusa (vedi la cartina in alto). Il 93% dei casi di morbillo, però, proviene da solo sette regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. Quindi i vaccini contro il morbillo servono.
A cosa servono i vaccini contro il morbillo
Nell’88% dei casi, chi ha preso il morbillo quest’anno non era vaccinato. Sono di più i malati di età maggiore o uguale a 15 anni (57% nella fascia 15-39 anni e 17% negli adulti >39 anni), con un’età mediana dei casi pari a 27 anni, mentre il 27% dei casi è stato segnalato in bambini nella fascia di età 0-14 anni. Di questi, 95 avevano meno di un anno di età.
Le complicanze del morbillo
Il grafico sopra riporta, in percentuale, le complicanze causate dal morbillo (no, l’autismo non c’è, è una bufala), dalla “semplice” diarrea e stomatite a polmonite ed epatite. L’encefalite acuta si è verificata nello 0,1% dei casi, e si mostra accompagnata spesso da febbre alta, mal di testa, vomito, rigidità nucale, convulsioni e coma. La mortalità del morbillo nei paesi industrializzati è modesta, ma può essere più elevata nei primi anni di vita e le cause di morte più frequenti sono le complicanze respiratorie e l’encefalite.
Vaccini contro il morbillo, si ammalano anche i dottori
Ad oggi risultano anche 152 casi segnalati tra operatori sanitari. In totale, nella settimana appena passata (dal 10 al 16 aprile) i nuovi casi di morbillo segnalati sono stati 16.
I dati si riferiscono al: 2017
Fonte: Ministero della Salute, Istituto superiore della sanità
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