Le assunzioni diminuiscono del 10%. Quelle a tempo indeterminato -33,4%
L’occupazione precaria non sembra aver paura del Job Act di Matteo Renzi. Nei primi 6 mesi del 2016, le assunzioni sono state 2.571.618, il -10,5% rispetto lo stesso periodo del 2015. I lavoratori assunti grazie all’esonero dai contributi previsto dal Jobs Act sono stati solo 252.046. Il vero crollo (-33,4%) c’è stato per le assunzioni a tempo indeterminato: tra gennaio e giugno 2015 erano state 977.036, nello stesso periodo di quest’anno solo 650.637. E di queste, solo 374.916 sono full time, per il resto si tratta di contratti part time.
L’occupazione precaria resta… precaria
I lavoratori a tempo determinato che sono riusciti a ottenere l’assunzione a tempo indeterminato sono stati solo 150.556, il 37% i meno rispetto allo stesso periodo del 2015, quando avevano ottenuto il posto fisso 238.835 precari. 44.199 giovani sono invece passati dal contratto di apprendistato all’assunzione a tempo indeterminato. Nel 2014 erano stati 36.456 e, nel 2015, 41.338.
Calo delle assunzioni soprattutto al Sud
Il crollo ha colpito in modo diverso le quattro macro aree in cui è suddivisa l’Italia. Nel Nord Est le assunzioni sono diminuite solo del 5,5%, mentre nel Sud il calo è stato del 13,4%.
Se ci limitiamo ai nuovi contratti a tempo indeterminato, l’area dove la diminuzione è stata più forte è il centro (-37%). L’unica regione in cui i contratti senza scadenza sono aumentati, e solo dell’1,5% è la Valle D’Aosta. La regione più colpita dal calo è stata l’Abruzzo (-17,9%)
Aumentano solo contratti a termine e di apprendistato
I contratti a tempo indeterminato firmati nei primi sei mesi del 2016 sono stati 1.807.594, in aumento rispetto agli stessi periodi degli anni 2015 e 2016. Non solo, la retribuzione media è diminuita dello 0,5% rispetto al 2015. I giovani assunti come apprendisti sono stati 113.378, più che nel 2014 e nel 2015.
I dati del grafico si riferiscono al periodo ottobre 2014-giugno 2016
Fonte: INPS
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