Tasse sulle imprese, ecco gli Stati che tartassano di più

Italia quarta. In Bulgaria le imprese pagano solo il 10%. Ecco la classifica

Il grafico mostra le aliquote fiscali sulle imprese in una selezione di Paesi, tra i quali l’Italia, (in rosso) e la media dell’Unione Europea (in blu).
L’ultimo report di Eurostat riguardo alle tasse sulle imprese (corporate Tax) nell’Unione europea segnala un trend al ribasso negli ultimi 20 anni che non si è interrotto neanche con la crisi economica che ha imperversato tra il 2008 e il 2014 ma, nonostante questo, l’Italia resta al quarto posto in Europa.

Quante tasse sulle imprese si pagano

Il calo è stato di più del 12% del Pil se prendiamo in considerazione la media dell’Unione Europea a 28 Paesi.

tasse imprese

Certo, un taglio alle aliquote che si è verificato soprattutto nella prima parte del periodo, tra il 1996 e il 2002, quando in solo 6 dei 20 anni presi in considerazione si forma metà del taglio di imposta, il 6% sul 12,2%. Dopo la discesa diventa sempre più lenta. Tra il 2008 e il 2015 il calo è solo di un punto dal 23,8% a 22,8%.

Nei Paesi dell’Est i tagli record 

Non si tratta per nulla di un calo uniforme, se guardiamo la situazione del 1996 vi erano Paesi che superavano la media delle aliquote europee e ora si trovano nella parte bassa della classifica: sono quelli in cui la scure dei tagli d’imposta si è abbattuta più che altrove. Li conosciamo, sono buona parte dei Paesi dell’Est, come Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, in cui si sfiorava il 40% di aliquota e dove ora si paga addirittura solo il 10% in Bulgaria, il 16% in Romania, il 19% in Repubblica Ceca e il 22% in Slovacchia. Non solo Est, l’Irlanda è passata dal 38% al 12,5% nello stesso periodo, il Regno Unito dal 33% al 20%.
Anche qui le maggiori variazioni sono avvenute entro il 2005. Non è forse un caso che i Paesi fin qui nominati siano tra quelli che hanno messo a segno le crescite del PIL più spettacolari in Europa negli ultimi 20 anni.

La Francia aumenta le tasse sulle imprese

E i vecchi Paesi core dell’Unione Europea originaria? A quanto pare si confermano tra i più tassatori. Ma con differenze interne:
la Germania dal primo scivola al quinto posto tagliando ben il 26% di tasse, più dei Paesi liberisti anglosassoni o di quelli dell’Est. Il punto è che partiva dal 56,7%.
L’Italia ha un trend simile, dal 53,2% del 1996 ora con il 31,4% è al quarto posto tra gli Stati più esosi, dopo Belgio, Malta e Francia, che hanno seguito un percorso atipico. La Francia in particolare è l’unico Paese ad avere aumentato del 3% l’aliquota, dal 35% al 38%, fino a trovarsi al primo posto.
Ma questa è solo una parte della storia, perché poi c’è l’Iva, il cuneo fiscale, la tassazione sulle persone fisiche, e anche lì l’Italia è in zona podio.

I dati si riferiscono al periodo 1996-2006
Fonte: Eurostat

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