Siria, la guerra raccontata con i numeri fa più paura

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Morti, profughi, acqua, ospedali: gli spaventosi dati del conflitto mediorientale

Alla faccia della tregua e delle promesse occidentali, il Medio Oriente continua a bruciare e la guerra in Siria a mietere morti. E ormai sono quasi sei anni.

Le conseguenze della guerra in Siria

La guerra in Siria ha portato ad un totale stimato di 470mila morti dal 2011, facendo calare l’aspettativa di vita media, come si vede nel grafico, di ben 14 anni, da 70 a 56 anni nel 2015. Il costo sociale del conflitto che vede contrapposte molte fazioni tra le quali l’Isis e il governo di Assad, viene calcolato intorno ai 255 miliardi di dollari, portando al crollo dell’intera economia interna. Solo nel 2015 sono morte 55.219 persone, ma non tutti erano soldati: tra questi 20.977 erano civili, e all’interno di questa cifra vengono contati purtroppo anche 2.574 bambini.

Da dove nasce la guerra in Siria

A causa dei combattimenti la situazione del sistema sanitario siriano è a dir poco disastrosa, con più della metà delle strutture ospedaliere distrutte o dismesse per mancanza di fornitura di materiali, energia e medicinali; almeno una metà di tutti gli operatori specializzati nel settore (medici, infermieri, chirurghi, primari, etc.) ha già lasciato il paese, lasciando i restanti nelle poche strutture a lottare contro la carenza di forniture e il rischio continuo di attacchi. Si contano infatti 700 morti accertati tra medici e chirurghi dall’inizio del conflitto.

Il popolo siriano in emergenza

Questo drammatico quadro porta a 13,5 milioni i siriani in emergenza umanitaria e sanitaria, all’interno dei quali si possono contare 400mila persone senza alcun accesso ai servizi essenziali nelle città sotto assedio; 3,2 milioni di bambini a grave rischio di malnutrizione e circa il 50% dei bambini senza le principali vaccinazioni: numeri impressionanti. L’epatite A – per esempio – sta diventando un serio rischio nelle zone più densamente popolate, senza quasi alcuna possibilità di combatterla. Si stima una necessità monetaria urgente per il sistema sanitario pari a 74.33 milioni di dollari.

guerra in Siria
L’accesso alle fonti di acqua potabile è diventato uno dei punti chiave della strategia di guerra in Siria contro le zone assediate: nel solo anno 2015 più di 5 milioni di persone hanno rischiato la vita per le difficoltà ad accedere a fonti sicure di acqua potabile, e ancora oggi circa i due terzi della popolazione siriana non ha un accesso garantito all’acqua pulita.
Si stima, in assenza di statistiche ufficiali, che le fonti di acqua potabile, a causa degli attacchi contro i centri di depurazione e i sistemi di distribuzione, siano calate fino ad un terzo rispetto al periodo subito antecedente all’inizio del conflitto.

Assedio ad Aleppo, la città in fin di vita

Il caso più tragico è forse quello di Aleppo: la città è sempre stata dipendente da un unico grande centro di depurazione e distribuzione che è stato bloccato volontariamente per 48 giorni, dal 16 gennaio al 4 marzo di quest’anno, lasciando circa 2 milioni di persone a secco.
E tuttavia, dentro tutte queste difficoltà, le ultime notizie dicono che la macchina della solidarietà internazionale si è mossa subito per portare aiuto alla popolazione. “Grazie all’Associazione pro Terra Sancta – dice Emile Katti, direttore dell’ospedale La Speranza di Aleppo – siamo riusciti finalmente a installare nuovi macchinari e a comprare i medicinali essenziali”. Negli ultimi mesi, a bordo dei camion, sono arrivati un generatore elettrico, un regolatore di energia elettrica, respiratori elettronici e apparecchi di anestesia, assieme a una macchina per l’angiografia. “La situazione però ormai è insostenibile. La gente di Aleppo vuole la pace, è stanca di questa guerra che ormai ha distrutto tutto quello che poteva distruggere”.

Per chi vuole aiutare la Siria:
ATS – Associazione di Terra Santa
Banca Popolare Etica – IBAN: IT67 W050 18121010 0000 0122691
BIC CODE: CCRTIT2T84A