Reati di corruzione, il posto di lavoro è la nuova mazzetta

L’Anac ha analizzato 152 casi in 3 anni: solo nel 48% la tangente è sotto forma di denaro

Il posto di lavoro è la nuova mazzetta. La valigetta con le banconote ormai fa parte solo dei film e anche in questo ambito, quello dei reati di corruzione, c’è una vera “ritirata” del contante con tangenti sempre più “smaterializzate”. Ma le contropartite del malaffare a volte sono anche più curiose: servizi di tinteggiatura, falegnameria e in alcuni casi anche prestazioni sessuali. Il rapporto dell’Autorità nazionale anticorruzione analizza “La corruzione in Italia 2016-2019. Numeri, luoghi e contropartite del malaffare” mette in fila 152 singoli casi di cronaca e descrive sotto forma di numeri un fenomeno che, spesso, fa notizia solo quando esplodono gli scandali. “La parola corruzione è sparita dall’agenda, non se ne occupa più nessuno”, ha detto il presidente  Raffaele Cantone salutando l’Anac per il ritorno in magistratura, dopo aver pubblicato il rapporto sulle attività svolte dal 2016 al 2019.

Tangenti smaterializzate

Dal rapporto emerge che il denaro continua a rappresentare il principale strumento dell’accordo illecito: ricorre nel 48% delle vicende analizzate. Non bisogna, però, immaginarsi cifre da capogiro: spesso la contropartita è 2mila o 3mila euro ma in alcuni casi – come rileva Anac – possono bastare addirittura a 50-100 euro per commettere uno dei reati di corruzione e corrompere un funzionario pubblico.

reati di corruzione

Dal rapporto emerge comunque la necessità di forme più pragmatiche di corruzione e, in qualche modo, più smart. In particolare, il posto di lavoro pare proprio essere la nuova frontiera del cosiddetto pactum sceleris. Soprattutto al Sud l’assunzione di coniugi, congiunti o soggetti comunque legati al corrotto (non di rado da ragioni clientelari) è stata riscontrata nel 13% dei casi. Ma non manca l’assegnazione di prestazioni professionali (11%), specialmente sotto forma di consulenze, spesso conferite a persone o realtà giuridiche riconducibili al corrotto o in ogni caso compiacenti. Le regalie sono presenti invece nel 7% degli episodi.

I reati di corruzione dei lavoretti

Come si vede dal grafico in alto, però, un quinto dei casi non rientra in nessuna delle voci citate. Fanno parte infatti di una categoria di “altre contropartite”. Quali? Oltre a ricorrenti benefit (come benzina, pasti o pernottamenti) non mancano singolari ricompense di varia tipologia (ristrutturazioni edilizie, riparazioni, servizi di pulizia, trasporto mobili, lavori di falegnameria, giardinaggio, tinteggiatura) comprese talvolta le prestazioni sessuali. “Tutte contropartite di modesto controvalore indicative della facilità con cui viene talora svenduta la
funzione pubblica ricoperta”, si nota nel rapporto dell’Anac.

I dati di riferiscono al: 2019 

Fonte: Anac 

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