Due studi lo dimostrano: c’è un crollo dei consumi se si aumenta il prezzo dei pacchetti
La Banca Mondiale ha realizzato uno studio molto interessante sulla relazione tra aumento del prezzo delle sigarette e la dissuasione al fumo. Praticamente più che alla propria salute, i fumatori sono più interessati al fatto che smettere di fumare significa risparmiare soldi.
Le accise fanno smettere di fumare
I due casi presi in esame sono quelli degli Stati Uniti e della Francia: in entrambi i casi l’aumento del prezzo delle sigarette negli ultimi decenni è stato dovuto soprattutto all’aumento delle tasse, le accise, e ciò che si è notato è che effettivamente una relazione tra il costo del pacchetto e il numero di sigarette per ogni fumatore (o dei pacchetti venduti) esiste ed è diretta.
Nel caso degli Stati Uniti si è messo in relazione il prezzo (scala di destra) e i pacchetti venduti (scala di sinistra). Questi ultimi sono scesi a 18 milioni quando il prezzo è arrivato a toccare i 4 dollari a singolo pacchetto mentre quando il prezzo era intorno a 1 dollaro e 50 (nel 1981) i pacchetti venduti erano oltre 30 milioni.
Ecco come smettere di fumare
In Francia la relazione è stata fatta tra il prezzo (scala di destra) e il numero di sigarette fumate per adulto (scala di sinistra). Anche in questo caso le vendite sono scese ad un aumento del prezzo, anche in modo meno marcato rispetto a quanto è successo in Usa.
Per chi vuole smettere di fumare, quindi, aiutarlo aumentando il prezzo delle sigarette, a quanto pare, è più utile delle sigarette elettroniche.
I dati si riferiscono al: 1950-2010
Fonte: Banca Mondiale
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