Siamo tra le ultime nazioni al mondo per numero di giorni di congedo: solo 2
L’Italia è tra i Paesi Ocse dove i padri lavoratori hanno diritto a meno giorni di congedo paternità: solo 2, ben sotto la media Ocse di 9 settimane. Peggio di noi solo i Paesi dove il congedo paternità non esiste proprio: Stati Uniti, Canada, Repubblica Ceca, Irlanda, Israele, Nuova Zelanda, Slovacchia, Turchia e Cipro. Neppure in Svizzera attualmente esiste il congedo paternità, ma è in discussione una legge che prevederebbe 15 giorni di astensione facoltativa dal lavoro.
La maternità in Italia è più tutelata
Il grafico (in rosa) mostra come il periodo di congedo per le nuove mamme sia più lungo della media Ocse: 2 mesi prima del parto e tre mesi dopo, obbligatori e interamente retribuiti, che possono essere gestiti con una certa flessibilità. La retribuzione, però, è dell’80% mentre in altri Paesi, come il Regno Unito, il periodo di congedo è più breve, ma totalmente retribuito e questa è la tendenza generale
Secondo la legge italiana, padre può usufruire dello stesso trattamento solo in casi rarissimi: se la madre muore, non riconosce il figlio o il padre ne ottiene immediatamente l’affido esclusivo.
La madre può rinunciare volontariamente al proprio congedo, il favore del marito, solo in caso di adozione o affidamento, eventi che, secondo la legge italiana, prevedono gli stessi cinque mesi di astensione dal lavoro, ma tutti dopo l’affido o l’adozione.
In Italia mini congedo obbligatorio per il padre
Come si vede dal grafico, (a destra) però meno sono i giorni di congedo paternità (a sinistra), più sono pagati (a destra): in Italia sono pagati al 100%, mentre i Paesi dove i padri possono astenersi dal lavoro più a lungo tendono a ridurre la quota di stipendio versata a chi sta a casa.
Tra i Paesi che concedono almeno un mese di congedo, i più generosi sono la Norvegia, dove i padri, se vogliono, possono accudire i figli per 10 settimane dopo la nascita, ricevendo in media il 98.7% della retribuzione, e la Svezia, dove per al massimo 10 settimane ricevono il 75% della retribuzione. I papà giapponesi possono stare a casa fino a un anno, ma con in media il 58% dello stipendio. Naturalmente il grafico non tiene conto delle singole situazioni contrattuali, per esempio, nel nostro Paese delle regole specifiche per gli appartenenti all’esercito o per i dipendenti di Poste Italiane
Le nuove regole in Italia per il congedo paternità
I giorni di astensione obbligatoria dal lavoro per paternità sono stati aumentati da uno a due, per i padri dei bambini nati dal 1 gennaio 2016 in poi. I papà possono avere altri due giorni di astensione facoltativa, ma solo se la madre del bambino rinuncia a due giorni di maternità.
I giorni di congedo paternità vanno chiesti con almeno 15 giorni di anticipo e vanno utilizzati, anche in modo non continuativo, entro cinque mesi dalla nascita del figlio. Le coppie hanno una libertà di scelta limitatissima: il padre può avere due giorni di congedo ulteriore, se la madre decide di rinunciare a due giorni di maternità. Ne hanno diritto anche liberi professionisti e collaboratori, purché iscritti alla gestione separata Inps.
I dati si riferiscono al: gennaio 2015- febbraio 2016
Fonti: Ocse, Inps
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