Al via la settimana della moda (che vale il 4% del Pil)

Il fatturato tocca i 66 miliardi di euro. Le top 15 firme, da sole, valgono 30 miliardi

La moda made in Italy genera ricavi complessivi per 66,3 miliardi di euro. È questo il fatturato aggregato delle 146 aziende italiane del fashion che incassano più di 100 milioni. Il fatturato complessivo vale il 4% del Pil italiano, ma quasi la metà del totale arriva dalle prime 15 aziende della moda italiana: le top mettono insieme 30,3 miliardi di euro.

Il valore ell’export della moda italiana

Il loro successo è legato soprattutto alla capacità di esportare: le vendite verso i paesi extra Ue valgono il 57,9% dei ricavi. Il grafico in apertura mostra i nomi delle prime 15 società del settore, ordinate per la grandezza del fatturato registrato nel 2016 (colonne azzurre). La linea rossa, invece, mostra l’impatto delle vendite extra Ue sul totale incassato.

Moda italiana, Luxottica al top

A primeggiare, sia per fatturato che per percentuale fuori dai confini europei, è Luxottica, vera regina della moda italiana. La società fondata da Leonardo Del Vecchio ha fatturato nel 2016, 9,1 miliardi di euro, riuscendo a produrre nei paesi extra Ue l’81,3% dei ricavi. Al secondo posto per ricavi c’è Prada, ma la maison milanese risulta ben distanziata: 3,1 miliardi incassati, con poco più del 62% generato fuori dall’Unione europea.

Terzo sul podio Giorgio Armani. Vero simbolo del made in Italy, l’uomo che ha l’onore di chiudere con la sua sfilata la settimana della moda di Milano è riuscito a fatturare per oltre 2,5 miliardi di euro nel 2016, con il 58,6% grazie ai clienti che risiedono negli altri quattro continenti.

Top e flop nell’esportazione

Tra chi riesce a sfondare all’estero, oltre a Luxottica, sono da segnalare Ferragamo che ha una quota dei ricavi extra Ue al 74,5% e Zegna che tocca il 74,8%. Dall’altra parte della barricata, invece, ci sono quelli che hanno difficoltà a promuoversi oltre i confini europei. Calzedonia riesce a fatturare appena l’1,7% del totale ricavi (2,1 miliardi) nei paesi extra Ue; Benetton si accontenta del 7,8%; Geox sale fino a sfiorare un quarto delle vendite.

Moda italiana, il confronto con la Francia

Dal 2012 al 2016 i ricavi delle 15 big francesi (+24,4%) sono aumentati maggiormente rispetto alle Top15 Italia (+18,6%). Anche sui margini industriali, seppur in un quadro comune di flessione, la moda italiana risulta meno redditizia di quella francese: l’ebit margin nel 2016 delle Top15 Francia è del 17,2% contro l’11,6% delle big italiane. Al contrario, le italiane sono più solide (debiti finanziari pari al 22,7% dei mezzi propri contro il 35,5% delle francesi) e soprattutto più liquide (120% di liquidità sull’indebitamento contro il 51,2% delle francesi).

I dati si riferiscono al 2016

Fonte: Mediobanca

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