Solo un anno per spendere 45 miliardi che avremmo dovuto investire in 7. Tutti i numeri
Dovrebbe essere il principale tema di discussione dei talk show serali, se ne dovrebbe parlare tutti i giorni sui giornali e nei Palazzi della politica non si dovrebbe dormire la notte e, invece, il tema dei fondi strutturali europei sembra non interessi nessuno. Nonostante che, anche per il ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020, l’Italia rischi seriamente di fare l’ennesima figuraccia: quella di un Paese che non sa spendere i soldi che ci sono.
I fondi europei 2014-2020
I fondi europei consistono in 45 miliardi di euro assegnati all’Italia (seconda beneficiaria in Europa dopo la Polonia) con l’obiettivo di finanziare programmi di investimento in praticamente tutti i settori che possono aver bisogno di soldi per migliorare o funzionare meglio: dai finanziamenti a fondo perduto per le imprese, al sostegno dei giovani, alla ricerca pubblica e privata, all’efficientamento dell’amministrazione statale e locale. Il fatto è che siamo a 13 mesi dalla fine del ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020 e la quantità di soldi spesi è letteralmente ridicola.
I finanziamenti europei al palo
Secondo il portale OpenCoesione, che monitora praticamente in tempo reale lo stato di avanzamento della spesa dei fondi pubblici, l’Italia, a fine agosto su 57,3 miliardi di fondi complessivi, che comprendono anche il co finanziamento italiano dei famosi 45 miliardi provenienti dall’Europa, ha concluso progetti che ne hanno assorbito appena il 6%. Di questi appena il 3% sono i progetti liquidati, ovvero, pagati con i finanziamenti europei. E non è che non ci siano progetti. OpenCoesione ne monitora 539.055 presentati da amministrazioni pubbliche (dal ministero alla scuola elementare) e da enti privati (società, associazioni, enti no profit) e il 79% di questi progetti presentati sono ancora in corso mentre il 12% non sono stati ancora avviati.
Dove si spendono i soldi della Ue
Il grafico sopra mostra in quali settori si interviene di più con i fondi europei della programmazione dei fondi europei 2014-2020. La stragrande maggioranza dei fondi sono destinati all’occupazione e, tra questi, ci sono anche i fondi per i giovani che sono stati spesi per la cosiddetta “garanzia giovani” che venne avviata dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti durante in governo Renzi. Solo una minima quota va, per esempio, alla ricerca scientifica e tecnologica e un’altrettanto minima quota alla difesa dell’ambiente.
I dati si riferiscono al: 2014-2020
Fonte: Opencoesione
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