Dalle canne all’uso di eroina, rischio per il 4,3% degli adulti

C’è una legame tra “canne” e droga? Nel mondo in 219 milioni fumano cannabis

Cannabis e uso di eroina, c’è la relazione? Secondo il nuovo spot antidroga del Governo sì ma la risposta è stata cercata per circa un secolo. Il dibattito nasce negli Stati Uniti negli anni ’30 quando il Federal Bureau of Narcotics promosse una campagna a favore del proibizionismo della cannabis indicandola come la responsabile di diversi casi di dipendenza da narcotici. Questa teoria è stata oggetto ha generato ampi dibattiti per verificarne la reale fondatezza scientifica. Dopo decenni di studi scientifici ancora non si può dire con certezza né si né no. Una cosa però è certa la maggioranza dei fumatori di cannabis non passa all’uso di eroina o droghe più pesanti.

Cannabis, alcool e sigarette come droghe di passaggio

Tuttavia questo non basta per scagionare la cannabis dalle accuse di essere la droga di passaggio per eccellenza. Infatti la stragrande maggioranza di chi fa uso di cocaina, Ecstasy (MDMA nel grafico) e oppiacei ha effettivamente cominciato dalle canne, ma anche dall’alcool e dalle sigarette che sono più facilmente reperibili e usate nei riti di passaggio adolescenziali. Quindi per forza rappresentano delle droghe di passaggio nella storia di abusi di un soggetto. Guardando in grafico in apertura si vede la differenza tra il numero di fumatori di cannabis e i consumatori di altre droghe a livello mondiale, l’uso di cannabis sovraperforma tutte le altre droghe più comuni.

Il report mondiale 2023 sul consumo di droga delle Nazioni Unite

Secondo i dati del “World Drug Report 2023” dell’Office on Drugs and Crime dell’Onu, i fumatori di cannabis sono 219 milioni, il 4,3% degli adulti di tutta la popolazione mondiale (15-65 anni). I consumatori di altre droghe sono un numero ampiamente inferiore e quindi, sommando la stima mondiale dei consumatori delle tre droghe più diffuse (dopo la cannabis che è la prima) si arriva “solo” all’1,5% della popolazione mondiale.

Questo vuol dire che il potere della cannabis di “traghettare” verso altre sostanze è ampiamente sopravvalutato altrimenti avremmo una distribuzione molto più orizzontale del consumo tra tipologie di droghe tra la popolazione mondiale. Ma è anche vero che usare una droga espone di più alla possibilità di passare ad altre come, per esempio, iniziare a fare uso di eroina, e per quel 4,3%  il rischio potenziale c’è.

uso eroina

Droghe pesanti e cannabis: l’importanza di un altro punto di vista

Secondo uno studio dell’American Psychiatric Association, la cannabis addirittura sarebbe più una droga di “fine” che una droga di “inizio”. Gli scienziati hanno infatti calcolato che la probabilità di un soggetto di sviluppare dipendenze da droghe pesanti “dopo la cannabis” è determinata per lo più da inclinazioni personali e situazioni sociali e non dal precedentemente uso di cannabis. Non solo: per la maggioranza dei consumatori le “canne” rappresentano l’unica droga illegale che assumono, diversamente dai consumatori di coca e amfetamine che mixano frequentemente più sostanze.

Ma la cosa più interessante è che in molti casi la cannabis è “una barriera” all’uso di altre droghe. In poche parole l’opposto della teoria del passaggio. A supportare questo punto di vista è fondamentale una ricerca condotta dai ricercatori dello Stato di New York. Lo studio ha dimostrato come l’uso di cannabis possa ridurre fino al 51% l’uso di oppioidi nei pazienti in terapia del dolore a lungo termine. E quindi ridurre il rischio di uso di sostanze illecite e overdose. Una caratteristica della cannabis da non trascurare.

Dall’abuso di oppioidi all’uso di cannabis

Secondo i dati dell’agenzia federale statunitense per la prevenzione e il controllo delle malattie dal 1999 più di 1 milione di persone sono morte per overdose. Oltre il 75% dei decessi per overdose negli Stati Uniti nel 2021 ha coinvolto un oppioide. Non solo, nel 2021 i decessi per overdose da oppioidi (compresi quelli prescritti dal medico come il Fentanil) sono stati 10 volte superiori a quelli del 1999.

Le overdose da oppioidi hanno ucciso più di 80mila persone nel 2021 e l’88% dei decessi è avvenuto proprio a causa di  oppioidi sintetici, reperibili nel mercato legale dei farmaci. Non stupisce quindi che, per fermare questa ecatombe di overdose da oppioidi, ad oggi 29 Stati americani abbiano legalizzato la cannabis per uso terapeutico. Inoltre, nove Stati e il Distretto di Columbia hanno legalizzato la marijuana anche a scopo ricreativo. Un sollievo anche per le entrate fiscali: le vendita di cannabis vale infatti 15 miliardi di dollari.

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