Blocco degli sfratti, nel 2020 crollati dell’80,2%

Calo anche delle richieste: da 102.081 a 22.841. La maggior parte per morosità

Niente sfratti, sì, ma solo fino al 31 dicembre. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che di fatto conferma la misura adottata dal governo Conte I per tutelare gli affittuari di immobili a uso abitativo o commerciale messi in difficoltà delle chiusure anti-pandemia. Probabilmente sarà l’ultimo blocco, visto che è stato prorogato già diverse volte. I decreti legge del 2020, lo prevedevano fino al 30 giugno dello stesso anno, poi la scadenza è stata spostata all’1 settembre,  poi al 31 dicembre 2020, e infine al 30 giugno 2021.

Il governo Draghi, in seguito, ha differito il blocco al 30 settembre per gli sfratti adottati dal 28 febbraio al 30 settembre 2020, e al 31 dicembre 2021 per quelli adottati dall’1 ottobre 2020 al 30 giugno 2021. Ma che succederà il 31 dicembre? Difficile dirlo, potrebbe esserci un’ondata di provvedimenti, basta dare un’occhiata al grafico sopra che mostra le richieste di esecuzione e quelli eseguiti nel 2019 e nel 2020.

Blocco degli sfratti: la sentenza della Corte Costituzionale

Perché la Corte Costituzionale è stata interpellata? I tribunali di Trieste e Savona hanno chiesto alla Consulta di pronunciarsi sulle legittimità delle norme che prevedevano una sospensione dei provvedimenti di sfratto. Il giudice di Trieste ha contestato l’applicazione della moratoria a situazioni estranee all’emergenza sanitaria, nelle quali gli inadempimenti erano imputabili a periodi precedenti alla pandemia. Inoltre, è stato censurato il fatto che le norme non consentono una valutazione delle esigenze del proprietario e dell’inquilino. Molto simili le obiezioni del tribunale di Savona. La risposta della Corte Costituzionale è stata netta: la proroga del blocco sfratti è legittima. Il motivo è che il legislatore “ha progressivamente ridotto, con l’attenuarsi della pandemia, l’ambito di applicazione della sospensione, destinata comunque a cessare il 31 dicembre 2021”.

blocco sfratti

Blocco sfratti, scontro Confedilizia-associazioni inquilini

A oggi, dunque, il blocco rimane in vigore sino al 31 dicembre 2021, e cioè sino alla fine dello stato di emergenza stabilito dal governo. Fino a quel giorno, i proprietari non potranno rientrare in possesso degli immobili affittati. La Confedilizia ha protestato, mentre le associazioni a tutela degli inquilini chiedono che la misura venga mantenuta per tutelare chi si è ritrovato in difficoltà per la perdita del lavoro o la riduzione degli affari.

Blocco sfratti: -77,6% richieste di esecuzione

Controllando i dati pubblicati dal Ministero dell’Interno, si nota il massiccio effetto che la moratoria ha avuto sui procedimenti. Se nel 2019 le richieste di esecuzione sono state 102.081, nel 2020 sono diventate 22.841 con un calo del 77,62%. Ancora più drastica la riduzione degli sfratti eseguiti, passati da 26.644 a 5.270 (-80,22%). Naturalmente sono calate anche le notifiche di sfratto, il primo passo da compiere per rientrare in possesso dell’immobile, passate da 49.459 a 32.536; un calo del 34,22% rispetto al 2019.

Sfratti: l’86% delle richieste da ritardi nei pagamenti

Nelle tabelle pubblicate dal Viminale, per i provvedimenti di sfratto sono indicati anche i motivi che li hanno determinati, indicati nel grafico qui sotto.

In particolare, le richieste di restituzione dell’immobile dovute a necessità del locatore sono calate, rispetto al 2019, da 1.952 a 1.240. La fine del contratto di locazione ha invece pesato in 3.272 casi contro i 4.327 dell’anno precedente. I motivi legati a morosità o altre cause riguardano invece 28.024 provvedimenti (43.180 nel 2019), ovvero l’86% del totale. 

I dati si riferiscono al 2019-2020

Fonte: Ministero dell’Interno

Leggi anche: Nel 2019 gli sfratti in Italia sono stati 48.543

Ti piace citare i numeri veri quando parli con gli amici? – La redazione di Truenumbers.it ha aperto un canale Telegram: qui potrai ricevere la tua dose quotidiana di numeri veri e le ultime notizie; restare aggiornato sulle principali news (con dati rigorosamente ufficiali) e fare domande. Basta un attimo per iscriversi. Un’ultima cosa: siamo anche su Instagram.