Banche salvate, Europa più generosa degli Usa

L’America ha usato il 4,9% del Pil. L’Italia ha evitato il crack solo di una: il Mps

Il grafico mostra quanti soldi sono stati spesi dall’Europa per salvare le proprie banche più grandi, sia in termini di miliardi di euro che in percentuale sugli asset delle banche salvate.

Banche salvate, siamo più generosi degli americani

Prima di approfondire i dati europei, è utile fare un confronto con gli Stati Uniti che, attraverso il programma Tarp, sono intervenuti nel capitale di 13 grandi banche americane immettendo capitali pari al 2,5% della somma dei loro asset, come si vede dal grafico sotto.

L’Europa è stata più generosa: considerando solo le grandi banche, ha immesso capitali pari al 2,7% dei loro asset cumulati. In rapporto al Pil del Paese, gli Usa hanno impiegato circa il 4,9% del Prodotto interno lordo mentre il Paese europeo che ha speso più denaro, in rapporto al Pil interno, è stata l’Irlanda: il 40%. Poi vengono la Grecia con il 22% e la Slovenia, 20%.

Banche francesi a rischio (come le tedesche)

Per numero di banche salvate, invece, sono Francia e Germania a dividersi il podio: 5 a testa, seguite dal Belgio che ne ha evitato il crack di 3 banche a rischio fallimento Il più importante intervento di ricapitalizzazione lo ha però realizzato la Gran Bretagna che ha iniettato nella Royal Bank of Scotland qualcosa come 81,1 miliardi di euro pari al 4% degli asset dell’istituto. E anche il secondo intervento più costoso è britannico: alla Lloyds Bank sono finiti infatti altri 28,3 miliardi di euro, anche in questo caso pari al 4% degli asset. Al terzo posto c’è l’irlandese Allied Irish Bank con 21,4 miliardi di aiuti (14,1% degli asset) mentre al quarto posto c’è la tedesca Commerzbank che ha ottenuto dal governo di Berlino 18,2 miliardi di euro pari al 2,5% degli asset.

Come l’Italia ha salvato il Mps

L’Italia, in questo quadro, è stato il Paese che meno ha speso per le proprie banche a rischio: ne ha salvata una sola, il Monte dei Paschi di Siena, spendendo 5,8 miliardi sotto forma di Bond, emessi dalla banca e acquistati dallo Stato ad un tasso non certo favorevole, per la banca.

I dati si riferiscono al: settembre 2016

Fonte: Bruegel

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