Ristoranti stellati Michelin: in Italia salgono a 378

Le new entry sono 35, quelli con tre stelle sono 11. Lombardia prima con 56 locali

Sale a quota 378 il numero di ristoranti stellati Michelin in Italia, 7 in più rispetto alla guida del 2021. E numerose sono le new entry della 67esima edizione della Guida Michelin 2022 rispetto alla precedente: addirittura 33 nuovi locali con una stella. Ad aggiudicarsi invece due stelle ciascuno sono stati, per la prima volta, Giovanni Solofra, chef del ristorante Tre Olivi di Paestum, provincia di Salerno, e Giuseppe Iannotti, del locale Krèsios a Telese, nel beneventano. Tutti gli 11 ristoranti vincitori di tre stelle nella Guida 2021 le hanno mantenute anche quest’anno, segno di un impegno costante per la qualità. Soltanto 15 locali, invece, hanno perso la stella rispetto all’edizione precedente, come vedremo dopo.

I ristoranti stellati Michelin nelle regioni italiane

Nella classifica delle regioni con più locali stellati, mostrata nel grafico in alto, la Lombardia mantiene la sua leadership grazie a 56 ristoranti, dei quali 3 con tre stelle, e 4 new entry. La Campania, con 8 locali a due stelle e 40 con una, si aggiudica invece il record annuale di novità, ben 7, e supera il Piemonte. Quest’ultimo scende quindi al terzo posto con 45 ristoranti e una sola new entry. Segue la Toscana con 41 locali davanti al Veneto che a fronte di un totale di 36 ristoranti, è la seconda regione più premiata del 2022 con 5 nuovi posti presenti nella guida.

I ristoranti stellati Michelin nelle province italiane

Tra le province, Napoli si conferma prima per distacco con 30 ristoranti seguita da Roma in seconda posizione con 20 e quindi da Bolzano, terza a quota 19 locali. Va forte la cucina piemontese che con Cuneo e provincia si colloca al quarto posto con 18 ristoranti. Milano invece scivola in quinta posizione con 16 locali premiati.

ristoranti stellati Michelin

I ristoranti stellati Michelin a Milano

Con un ristorante 3 stelle, tre con 2 e 12 con una, Milano (e provincia) si conferma come una delle capitali culinarie italiane. Impossibile elencare tutti i locali premiati; bastino tre esempi su tutti, partendo ovviamente da quello con più riconoscimenti: Enrico Bartolini al Mudec, che conferma le sue tre stelle Michelin. Lo chef toscano, classe 1979, ha conquistato la sua prima stella nel lontano 2010 a Le Robinie e poi nel 2011 al Ristorante Devero, la seconda è arrivata invece nel 2014. Nel 2017 approda al Mudec di Milano, città nella quale è riuscito a riportare le tre stelle, conquistate per la prima volta in Italia da Gualtiero Marchesi proprio nella città meneghina. Con un locale di soli sette tavoli, una cucina definita classica-contemporanea, Bartolini è tra gli chef più rinomati in Italia. Un altro prestigioso ristorante milanese è Seta by Antonio Guida – Cucina creativa. Due stelle, origini pugliesi, lo chef salentino ama unire Nord e Sud, terra e mare. Situato in via Monte di Pietà, Seta è tra i locali con i menu più ricercati.

Il riso allo Zafferano di Cracco a Milano

Sempre a Milano si trova anche il ristorante di uno dei cuochi d’élite più famosi nel nostro Paese: Carlo Cracco. Noto volto televisivo, giudice di MasterChef dal 2011 al 2017, Cracco ha una stella che si è conquistato con il suo locale nella Galleria Vittorio Emanuele II, nel cuore di Milano. Cracco – cucina moderna, questo il nome del ristorante, è un punto di riferimento culinario della città, dove il celebre chef coniuga le novità ai piatti della tradizione, come l’immancabile riso allo zafferano (con fegatini e midollo alla piastra).

I ristoranti con tre stelle in Italia

Nel 2021 tutti confermati gli undici chef stellati italiani al top della Guida 2021. I ristoranti italiani che si fregiano della massima valutazione in ambito culinario sono distribuiti tra Nord e Centro della Penisola. Ben tre si trovano in Lombardia, che risulta la regione più rappresentata. Norbert Niederkofler è lo chef di St. Hubertus, locale situato in Val Badia, a San Cassiano, in provincia di Bolzano, mentre Enrico Crippa guida la brigata del ristorante Piazza Duomo ad Alba. Gestioni familiari per altri tre locali del Nord Italia.

Le famiglie Alajmo, Cerea e Santini gestiscono rispettivamente i ristoranti Le Calandre, nel padovano, Da Vittorio, a Brusaporto, Bergamo, e Dal pescatore, a Runate, provincia di Mantova. A Modena invece c’è il regno di Massimo Bottura, celebre in tutto il mondo con la sua Osteria Francescana. A Firenze Riccardo Monco gestisce la cucina dell’Enoteca Pinchiorri, storico locale nel cuore della città toscana. Poi l’Aquila con il ristorante Reale, dal 2000 nelle mani di Niko Romito e le innovazioni di Marco Uliassi nell’omonimo Uliassi a Senigallia. Infine, Heinz Beck che da anni guida l’unico ristorante con tre stelle di Roma, La Pergola.

Perdono la stella Michelin 15 ristoranti

E sono 15, invece, i ristoranti che hanno perso la stella Michelin. Ecco l’elenco completo:

  • La Stüa de Michil, Alta Badia (BZ)
  • L’aria, Blevio (CO)
  • Le Colonne, Caserta
  • Le Petit Bellevue, Cogne (AO)
  • La Taverna, Colloredo di Monte Albano (UD)
  • Ora d’aria, Firenze
  • Villa Giulia, Gargnano (BS)
  • It, Milano
  • Ambasciata, Quistello (MN)
  • La Fenice, Ragusa
  • Bistrot 64, Roma
  • Il Ridotto, Venezia
  • Osteria Da Fiore, Venezia
  • Il Portale, Verbania/Pallanza (VB)
  • Cinzia da Christian e Manuel, Vercelli

Storia della Guida Michelin

La Guida Michelin nasce in Francia nel 1900. Ideata dai fratelli Édouard e André Michelin, i fondatori dell’omonima multinazionale che produce pneumatici, la Guida serviva per aiutare le poche migliaia di automobilisti francesi alle prese con un viaggio che, allora, era spesso impervio. Conteneva informazioni pratiche, ad esempio su dove fare rifornimento, e indicazioni su dove mangiare e dormire. In Italia, la prima Guida Michelin è del 1956.

Come si vince una Stella Michelin

I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 30 Paesi, rendono la Stella Michelin un riferimento nel campo della ristorazione. Gli ispettori, che operano in modo anonimo e pagano il conto al ristorante,  valutano le caratteristiche della cucina in base a cinque criteri: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. Si tratta insomma di criteri il più possibili oggettivi e costanti, che permettono di fare confronti anche a livello internazionale. Infatti, la qualità di un ristorante stellato è la stessa a Firenze e a New York, a Napoli e a Londra.

Le stelle verdi della guida Michelin

La Stella Verde è un simbolo che premia i ristoratori che si impegnano sul fronte della sostenibilità e può essere attribuito a qualsiasi ristorante, non solo agli stellati o ai Bib Gourmand, ovvero quelli in cui si mangia a meno di 35 euro. Nell’assegnare il riconoscimento, gli ispettori si basano su vari fattori: la produzione delle materie prime, il rispetto del lavoro e il supporto dei produttori locali, la riduzione degli sprechi, le azioni mirate a ridurre il consumo energetico, l’impatto della struttura sull’ambiente e altri. Sono 30 in totale i ristoranti con stella verde, 17 le novità del 2022.

I ristoranti stellati “verdi” del 2022

Ma vediamo quali sono i ristoranti considerati novità “verdi” del 2022 e dove si trovano. Eccoli:

  • In Lombardia “La Présef”
  • In Campania “Le Trabe” in Campania
  • Nel Lazio “Aminta Resort” e “Mater Terrae”
  • In Puglia “Casamatta”
  • Nella Toscana “PS Ristorante”
  • In Sardegna “Fradis Minoris”
  • In Sicilia “Signum”

Nel Veneto ce ne sono 4:

  • “Venissa”
  • “San Brite”
  • “La Cru”
  • “Osteria Enoteca Gambrinus”

E infine in Trentino Alto Adige ci sono ben 5 locali:

  • “1908”
  • “Antica Locanda al Cervo”
  • “Agritur El Mas”
  • “Terra”
  • “Lerchner’s Inn Runggen”

I dati si riferiscono al: 2021

Fonte: Guida Michelin

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