Governo Conte, attuati il 40,5% dei provvedimenti

Con la crisi dell’esecutivo sono a rischio 345 decreti non ancora applicati

Con la fine del governo Conte rimangono in sospeso centinaia di decreti attuativi. Questi dovrebbero mettere in pratica le tante leggi varate nell’ultimo anno per rispondere all’emergenza generata dalla pandemia di Covid. Mai come nel 2020 il governo e il Parlamento hanno realizzato tanti provvedimenti economici, tra facilitazioni per le imprese, cassa integrazione straordinaria, bonus e ristori.

Ad aggiungersi alle Leggi di Bilancio ordinarie del 2020 e del 2021 vi sono stati il decreto Rilancio di maggio e prima ancora il Cura Italia di marzo, nel pieno dell’emergenza. E ancora il decreto Liquidità di aprile, il decreto Agosto, quello sui ristori in autunno. Tutti provvedimenti che la crisi del governo Conte lascia in sospeso. Però possiamo consolarci: una crisi politica in Italia dura poco, in media, almeno.

I decreti attuativi a rischio con la crisi di governo

La particolarità di tali leggi non sta solo nelle loro numerosità, ma soprattutto nella complessità e ricchezza di provvedimenti molto diversi e particolareggiati, che hanno necessitato un numero di decreti attuativi molto alto. I decreti attuativi sono appunto i provvedimenti necessari per completare gli effetti della norma stessa; in effetti pur essendo rimasto in carica solo 509 giorni, il governo Conte ha approvato moltissimi importanti provvedimenti. Ora il problema, come detto, è metterli in pratica. Gli interventi anti pandemia sono legati a 504 decreti attuativi, 358 di questi devono ancora essere varati. Il tasso di attuazione delle riforme varate dal Conte bis è al 32%, ma questa quota raggiunge il 40,5% se consideriamo entrambi i governi Conte.

governo Conte, decreti

I decreti 2020 di Conte né scaduti né attuati

Il problema è che moltissimi altri decreti attuativi non sono stati ancora scritti, e anzi il governo ne ha fatto scadere molti altri. Parliamo di scadenza perché nelle leggi stesse per diversi provvedimenti c’è un termine entro il quale il Governo deve scrivere le specificazioni, tramite i decreti attuativi. E considerando solo le leggi economiche ben 106 decreti hanno superato questo termine.

Per esempio vi sono ben 39 decreti scaduti che si riferiscono alla Legge di Bilancio 2020, di più di un anno fa. E poi 23 relativi al corposo decreto Rilancio, 15 rispettivamente per i decreti Semplificazioni e Liquidità. Ancora non è stato superato alcun termine per i provvedimenti contenuti nella recentissima legge di Bilancio 2021, ma solo perché, appunto, è stata approvata a dicembre.

Ora il problema maggiore è che con le dimissioni del governo Conte a fare la stessa fine siano anche una parte importante dei 345 decreti attuativi non ancora scaduti ma ancora non adottati. Ve ne sono  175 solo per la legge di Bilancio 2021, ben 50 sono relativi al decreto Agosto, 29 al decreto Rilancio. Basti pensare che il governo non ha varato neanche 33 decreti 2020 attuativi della legge Bilancio dell’anno scorso, che pure è di fine 2019.

Cosa accadrà con la crisi di governo?

In teoria i ministeri, come quello dell’Economia e dello Sviluppo, i più coinvolti, dovrebbero continuare a funzionare anche durante la crisi di governo, e potrebbero quindi sfornare decreti attuativi. Ma il dubbio è ovviamente che la crisi peggiori la percentuale di adozione già particolarmente bassa. Che vede solo 219 decreti varati su 670, meno di un terzo. Solo per il decreto Rilancio, quello Fisco del 2019 e il Cura Italia si supera il 50%.

Il problema è che alcune disposizioni sono in scadenza tra poche settimane. Tra queste le agevolazioni per la connessione internet per le famiglie a basso reddito e il bonus per il cambio della tv, ma anche i finanziamenti per la produzione di ossigeno medicale. Ambito quest’ultimo certamente cruciale in tempo di pandemia

I dati si riferiscono al 2020-2021

Fonte: Ufficio per il Programma di Governo

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