La classifica dei voucher, regione per regione

Il 40% di tutti i buoni lavoro sono andati in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna

E’ il Nord che vince la gara dei voucher. Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, da sole, sono le regioni dove sono stati venduti il 40% dei 115.079.713 milioni di voucher comprati nel 2015.

Strano? No, ma quello che colpisce è che le regioni dove più si addensa il lavoro irregolare sono quelle che, mediamente, hanno usato di meno i voucher, lo strumento per pagare il lavoratore per prestazioni occasionali che il governo ha abolito per evitare il referendum promosso dalla Cgil e che ora si sta cercando di reintrodurre mandando in crisi i rapporti all’interno della maggioranza di governo. In altre parole: sui voucher il governo Gentiloni rischia grosso.

Quanti sono i voucher

A livello provinciale il discorso non cambia: le prime 4 province per numero di lavoratori che hanno percepito i buoni-lavoro sono Milano, Torino, Verona, Roma, mentre le prime 4 per importo complessivamente pagato ai lavoratori sono Lecco, Monza-Brianza, Modena, Milano.

Il grafico sopra mostra i due valori: quante persone hanno percepito i voucher (che hanno un valore lordo di 10 euro e netto di 7,5) e il numero medio di voucher incassato da ognuna nel 2015. Il totale dei lavoratori italiani che hanno percepito almeno un voucher è di 1.380.030 mentre la media di 63,8 ciascuno.

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Le regioni dove l’importo medio è maggiore sono il Friuli Venezia Giulia e la Lombardia dove ogni lavoratore ha incassato voucher per quasi 80 euro.

Dove si usano di più i voucher

Secondo l’Inps “il peso del lavoro accessorio risulta maggiore nelle regioni caratterizzate da strutture economiche con rilevante presenza di terziario turistico e di agricoltura, mentre il peso dei prestatori risulta minimo nelle regioni demograficamente più grandi, Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia”.

La differenza tra le aree più sviluppate del Paese e quelle meno sviluppate consiste piuttosto nel fatto che al Nord i lavoratori incassano un numero di voucher superiore alla media nazionale mentre nelle regioni del Centro e nella Sardegna si riscontrano valori vicini alla media nazionale e per le regioni del Sud, dove più presente è il fenomeno del lavoro irregolare, si registrano valori nettamente inferiori.

I dati si riferiscono al: 2015
Fonte: Inps

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