Le aziende italiane comprate dai francesi valgono 25 miliardi

aziende italiane comprate dai francesi

Macron blocca Fincantieri. Ma Parigi ha potuto comprare decine di società tricolori

Il presidente francese Macron ha deciso di nazionalizzare “temporaneamente” i cantieri navali Stx , che attualmente appartengono a imprenditori coreani, pur di non farli finire nelle mani dell’italiana Fincantieri. La società aveva stretto un accordo per salire oltre la maggioranza assoluta della società con il precedente presidente, Hollande, ma Macron ha deciso di rinnegare quell’intesa alzando un muro all’acquisto dei cantieri. Ma quante sono, invece, le aziende italiane comprate dai francesi?

Gli investimenti francesi in Italia

La decisione è comprensibile da un punto di vista nazionalista, ma è totalmente infondata se si guarda alle aziende italiane comprate dai francesi cioè a quanti affari fanno i francesi in Italia a confronto con quanti ne fanno gli italiani in Francia. Solo con lo sbarco in forze del colosso transalpino Vivendi nell’azionariato di Telecom Italia, Parigi ha più che raddoppiato il valore degli investimenti francesi in Italia rispetto a quelli realizzati dagli italiani in Francia.

Quante aziende italiane comprate dai francesi

In effetti il confronto è impietoso: come mostra il grafico, negli ultimi 5 anni, fino ai primi mesi del 2016, i francesi hanno investito in Italia 24,9 miliardi di euro rispetto agli 11 spesi dagli italiani. Un punto importante da sottolineare è, però, questo: anche se formalmente si tratta di investimenti stranieri in Italia (e di investimenti italiani in Francia) questi soldi non sono stati usati per creare nuove imprese, ma per comprare quelle già esistenti.

Gli investimenti italiani in Francia

Per usare un acronimo in lingua inglese si tratta di M&A, Merger and Acquistion (fusioni e acquisizioni). Questo significa che questi dati non significano che investire in Italia conviene, ma solo che in 5 anni sono passate sotto le insegne francesi imprese (o quote azionarie) per un valore totale di 24,9 miliardi rispetto alle attività francesi passate sotto le insegne italiane il cui valore, come detto, si ferma a quota 11 miliardi.

L’ultimo blitz i Parigi è Telecom Italia

L’ultimo importante investimento francese in Italia è stato, appunto, quello in Telecom Italia, realizzato dalla Vivendi di Vincent Bollorè che ha speso in totale 3,4 miliardi di euro per il 24,9% della società dalla quale è appena uscito l’amministratore delegato Flavio Cattaneo per far posto a una dirigenza espressione dei soci francesi. Insieme Bollorè, anche il finanziere francese Xavier Niel è sbarcato in Telecom, anche se dalla porta di servizio: ha investito 225 milioni di euro per comprare opzioni di Telecom che gli permettono, in teoria, di portare la sua partecipazione azionaria al 15,1%

Un altro importante investimento francese è stato l’acquisto, per 2,16 miliardi di euro, di Bulgari da parte del colosso Lvmh che, nel 2013, ha anche comprato, per 2 miliardi, Loro Piana.

Gli italiani hanno comprato 74 imprese francesi

In 5 anni le aziende italiane hanno invece comprato 74 imprese francesi, ma con pochi soldi. L’investimento più importante è stato quello della Lavazza che ha comprato Carte Noire per 700 milioni di euro seguita dalla Campari che, con 684 milioni, ha fatto suo uno dei marchi di liquori più famosi del mondo: il Grand Marnier. Acquisizioni importanti, ma che poco hanno a che vedere in termini dimensionali e strategici, con la Electricitè de France che ha fatto propria la Edison, la Lactalis che ha comprato la Parmalat e sempre Vivendi che è diventato il secondo azionista di Mediobanca e ha comprato poco meno del 30% di Mediaset.

I dati si riferiscono al: 2011-2016
Fonte: Bloomberg

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