Tennis, quando i numeri non mentono: ecco chi sono i più grandi di ogni tempo dei circuiti maschili e femminil

Novak Djokovic o Roger Federer? Margaret Court o Serena Williams?

Negli ultimi tempi il dibattito sul più forte e sulla più forte di ogni tempo nel tennis è diventato più che mai acceso, tanto da far invidia anche ai più popolari scontri dialettici sul più grande giocatore della storia del calcio, da sempre lo sport più famoso e seguito al mondo. Quella in campo maschile è di sicuro la sfida più avvincente, vuoi anche per le (numerose) opposte fazioni di esperti e tifosi che si fronteggiano, spalleggiando l’uno o l’altro atleta in campo. Partiamo dunque da una delle rivalità che ha segnato la storia dello sport moderno (ma non solo), ovvero quella tra il serbo Djokovic e lo svizzero Federer.

La leggenda di Re Roger

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Quando nel 2009 ancora non era soprannominato “The King” (Il Re), Roger Federer vinse il suo sesto titolo ai Championships di Wimbledon, superando la leggenda del tennis americano Pete Sampras per numero di vittorie negli Slam (15 vittorie), consolidando il suo status indiscusso di più grande giocatore di sempre all’età di soli 27 anni.Due mesi prima era diventato il terzo giocatore dell’era Open, dietro Rod Laver (1969) e Andre Agassi (1999), a completare il Grande Slam in carriera vincendo il solo e unico titolo agli Open di Francia. Eppure, mentre i suoi record sembravano già inarrivabili, si stavano facendo sotto due tennisti che con Re Roger avrebbero poi diviso il grande palcoscenico del tennis mondiale fino ai giorni nostri.

I “Fedal” e la rivalità con Nadal

Il primo era il già citato Djokovic (di cui parleremo più avanti), mentre il secondo era uno spagnolo imberbe che, però, all’epoca, aveva già messo in cassaforte sei titoli dello Slam, di cui quattro sulla terra rossa di Parigi. Il riferimento è ovviamente a Rafael Nadal, incontrastato re della superficie di gioco più lenta del terzo millennio, che in totale ha conquistato ben quattordici volte il titolo al Roland Garros. Il maiorchino ed ex numero uno del ranking maschile, che negli ultimi due anni ha giocato in pratica poco o nulla a causa degli ormai ben noti guai fisici, ha deciso di rimettersi in gioco e prendere parte al calendario ATP 2024, partendo proprio dall’Australia e da Melbourne, primo grande appuntamento stagionale del Grande Slam.

Tornando indietro al 2010, fu proprio dopo il successo agli Australian Open che il fisico di Roger Federer cominciò a dare i primi segnali di cedimento. Se fino a quel momento lo svizzero aveva raggiunto ben 22 volte in sette anni la finale di uno Slam, di lì in avanti Federer (e fino al 2022, anno del suo addio al tennis giocato) avrebbe raggiunto soltanto altre nove volte l’ultima partita di uno Slam, peraltro portandosi a casa il titolo altre 4 volte.

In totale, Re Roger in carriera ha giocato 31 finali dello Slam, vincendone 20; ma Federer è anche il giocatore in campo maschile ad aver vinto più match (1251), quello ad aver vinto più tornei (103) e il giocatore più anziano ad aver vinto una competizione del circuito ATP (nel 2019 al torneo indoor di Basilea all’età di 38 anni e 2 mesi).

Nole, il più forte di sempre (non solo per i numeri e i record)

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Mentre il campione svizzero era alle prese contro l’arrembante Nadal, si stava facendo largo a colpi di successi negli Slam un serbo, relativamente poco simpatico alle grandi folle degli appassionati di questo sport ma capace di colpi magistrali e sapienti giocate. Era il 2015 e “The Djoker” aveva superato Federer in finale sia a Wimbledon che agli US Open (nello stesso anno aveva già vinto anche l’Australian Open), toccando all’epoca quota 10 vittorie negli Slam (risultando terzo per numero di Slam vinti dietro i “Fedal” – Federer e Nadal). Eppure per i puristi, la sfida su chi fosse il più grande di ogni epoca in campo maschile era ancora incardinata sul dualismo tra Federer e Nadal, due icone assolute che in pochi anni avevano completamente cambiato il panorama di questo sport. Come detto, approfittando anche di qualche infortunio di troppo da parte di Nadal e Federer, l’implacabile macchina da guerra serba stava arando il terreno per quello che sarebbe diventato il suo regno, il più duraturo di sempre da numero 1 del ranking. E fu così che, tranne che per la stagione 2017, Djokovic avrebbe cominciato a macinare vittorie su vittorie, arrivando a 24 successi nel Grande Slam, 7 soltanto negli ultimi tre anni.

Nessuno ha vinto più del serbo negli Slam e nel 2024 Nole sarà ancora il favorito numero uno in tutti e quattro gli appuntamenti stagionali più prestigiosi del circus del tennis mondiale. I numeri in questa direzione parlano molto chiaro: Djokovic ha giocato il maggior numero di finali del Grande Slam (34); è stato più settimane di chiunque altro tennista maschile al numero uno del mondo (389), oltre ad essere l’unico giocatore ad aver vinto ogni Slam tre o più volte.

Eppure Nole non gode dello stesso rispetto da parte del grande pubblico su cui hanno potuto contare negli anni sia Federer che Nadal. Ma è proprio questa mancanza di rispetto, o mancanza di accettazione del suo status di “Greatest of all time – GOAT (più forte di ogni tempo), che lo spingono e lo spingeranno anche nel 2024 a livelli di dominio senza precedenti. Solo i più grandi affrontano le avversità e le superano. E nessuno lo ha fatto meglio di Nole.

Serena e Margaret, due epoche e due stili a confronto

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Chiudiamo parlando della più grande giocatrice di tennis di ogni epoca. Qui, stando meramente ai numeri, il discorso può limitarsi alla sfida tra l’australiana Margaret Court e l’americana Serena Williams. Come Djokovic, la Court ha vinto in carriera 24 volte un titolo dello Slam, uno in più della minore delle sorelle Williams che si è invece fermata a quota 23.

Ma stiamo parlando di due epoche storiche totalmente diverse, basti pensare che quando la Court decise di appendere la racchetta al chiodo (1977), Serena non era ancora nata. Nonostante uno Slam in meno, la Williams è stata la più vincente dell’era Open e l’unico atleta, sia in campo maschile che femminile, ad aver conquistato il “Career Golden Slam”, ovvero almeno una volta in carriera uno dei quattro Slam e la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici, sia nel singolo che nel doppio.

Insomma, pochi dubbi a riguardo, anche perché se la Court in carriera se l’è vista contro avversarie del calibro di Billie Jean King, gli incubi sul campo per la Williams hanno avuto il volto e il nome della fortissima sorella Venus, della bielorussa Victoria Azarenka, della belga Justin Henin, della svizzera Martina Hingis, senza dimenticare il plotone di atlete russe capitanate da Maria Sharapova che negli anni ha dato filo da torcere alla Williams, privandola più di un successo.

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