Lunedì Ue e Ankara saranno faccia a faccia. Proposto un mega-contributo per fermare i profughi
Lunedì 30 novembre è in programma un summit euro-turco a Bruxelles. L’appuntamento, nonostante sia stato deciso da mesi, cade in un momento delicatissimo.
I soldi alla Turchia
Nell’agenda del summit rientrerà certamente la discussione sui rapporti con la Russia, dopo l’abbattimento di un aereo da guerra da parte delle forze di Ankara, che è un Paese che fa parte della Nato, ma originariamente i principali temi sul tavolo erano altri.
Innanzitutto l’allargamento dell’Unione alla Turchia (i negoziati vanno avanti da decenni e non si vede una conclusione, ma di questo parleremo tra poco) e la possibilità di uniformare le regole turche a quelle europee riguardo il controllo delle frontiere. Altro tema decisivo è un finanziamento, proposto dalla Commissione europea, ad Ankara per affrontare l’afflusso di profughi dalla Siria.
Inizialmente, come si vede dal grafico, l’impegno proposto dalla Commissione europea prevede di versare 3 miliardi in due anni provenienti per un quarto dal budget della Ue e per tre quarti da versamenti degli altri Stati del Continente.
Miliardi spariti
Ma questi non sono i soli fondi che l’Europa versa alla Turchia: ci sono anche quelli chiamati di “pre-accesso”. Sono soldi alla Turchia per aiutarla a raggiungere standard economici che le possano permettere, un giorno, di far parte della élite dei Paesi europei, quelli che, appunto, fanno parte dell’Unione europea. Il problema è che di questi soldi, del loro uso, dei loro effetti concreti sull’economia del Paese, non si sa praticamente nulla, come Truenumbers ha scritto in questo articolo. E, secondo, che in realtà l’adesione della Turchia alla Ue è ormai diventato un miraggio.
I dati si riferiscono al: 2015
Fonte: Parlamento europeo
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