Questo grasso, grasso mondo

La mappa dell’obesità secondo l’Oms

L’Oms fotografa l’obesità mondiale nella popolazione over 18. I link col diabete

Viviamo in un’epoca in cui i canoni estetici promuovono la magrezza estrema e modelli salutistici di vita, eppure il nostro mondo è grasso.

Grasso è bello?

Lo dice l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che, va ricordato, considera obeso chi abbia un indice di massa corporea, ossia peso diviso per il quadrato dell’altezza superiore a 30.

Ne deriva, come documenta questa mappa diffusa dal World Economic Forum, sulla base di quei dati, riferiti agli ultra18enni nel 2014, un mondo che ha addosso più chili di quanti il buon Dio o madre Natura ne abbia previsti.

Con qualche contraddizione di tipo etico-morale. Per quanto si vada riducendo la povertà mondiale, come attestato dal Millenium Goal Report dell’Onu, almeno il 41% della popolazione sub-sahariana e il 17 dell’Asia del Sud (14 se si esclude l’India) vivono con meno di 1,25 dollari al giorno.

E il diabete, tipica malattia del benessere, secondo l’Ocse raggiunge percentuali importanti di popolazione in molti Paesi.

Niente grasso siamo asiatici

La mappa del grasso, se vogliamo definirla così, mostra su una scala di colore, dal giallo al blu scuro, la percentuale di obesi di ogni Paese: si parte da quelli in cui la popolazione in sovrappeso è appena del 24%, come molti stati centroafricani e dell’Asia meridionale, a quelli dove la percentuale sale, fino al 81% di Stati Uniti, Arabia Saudita e alcuni Paesi del Golfo, oltre che, un po’ a sorpresa, in Libia.

I dati si riferiscono al: 2014

Fonte: World Economic Forum su dati Oms

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