Solo il 16,4% supera i 75mila. Dipendenti meglio dei freelance. Aumentano le donne
L’ultimo rapporto Osservatorio sul Giornalismo, pubblicato dall’Agcom in collaborazione con Inpgi e Fnsi, non scatta una fotografia felice della professione che è stata un simbolo del ‘900. Ad esempio: quant’è lo stipendio di un giornalista italiano? La media dei 35.706 iscritti all’ordine professionale e attivi nel settore è davvero bassa.
Quant’è lo stipendio di un giornalista
Il grafico sopra mostra lo stipendio di un giornalista, cioè la distribuzione dei redditi dei giornalisti nelle rilevazioni del 2000, del 2010 e del 2018. Ciò che si nota immediatamente è l’aumento della fascia più bassa: la percentuale di quanti vivono con un reddito annuo al di sotto dei 35mila euro era nel 2000 del56,5%, nel 2010 è diventata del 61,3% e nel 2018 del 62,5%.
Sono invece diminuiti coloro che fanno parte della successiva fascia di reddito, quella tra i 35mila e i 75mila euro: negli anni presi in esame, infatti, si è passati dal 27,8% al 21% dei giornalisti.
Al contrario è rimasta stabile la porzione che si ritrova nello scaglione più fortunato, quello che supera i 75 mila euro di guadagno. Erano il 15,7% nel 2000, il 16,6% nel 2010 e il 16,4% più recentemente, nel 2018.
In sostanza da un lato vi è una “élite” di professionisti molto quotati, dall’altra una grande massa di lavoratori dell’informazione che nel tempo si è impoverita e che fa sempre più fatica a rimanere nella classe media.
Lo stipendio di un giornalista freelance, cioè precario
Il grafico qui sotto mostra il tipo di contratto messo in relazione a quanto guadagnano i giornalisti, cioè al reddito annuo.
Prima evidenza: l’80% dei lavoratori dipendenti supera i 20mila euro l’anno. Tra i freelance e tra i parasubordinati la percentuale cala al 21,4% e al 15% rispettivamente C’è da dire (come l’Agcom specifica) che in alcuni casi i giornalisti freelance o parasubordinati non svolgono l’attività giornalistica in maniera esclusiva, molto spesso hanno un altro lavoro.
È però evidente che vi è un netto gap retributivo tra le condizioni di chi è stato assunto in pianta stabile e quelle di coloro che, invece, svolgono la professione in modo più precario, molto spesso giovani. Si tratta di un divario che è anche superiore a quello che si ritrova in altri settori del mercato privato.
Aumenta il numero di giornaliste
I giornalisti sono sempre in maggioranza rispetto alle giornaliste e la differenza si assottiglia quando si parla di economia e salute.
In ogni caso, come mostra il grafico qui sopra, la percentuale di donne nelle redazioni è aumentata. Le due linee dal 1993 al 2018 si avvicinano: nel primo anno della rilevazione le giornaliste nelle redazioni italiane erano il 26,6% mentre i giornalisti erano il restante 73,4%; nel 2018 gli uomini sono calati drasticamente al 58% e le donne sono diventate il 42%.
Vi è però da sottolineare come l’aumento dei professionisti di genere femminile sia decisamente rallentato dal 2007 in poi, e, per esempio, negli ultimi tre anni presi in esame, tra 2015 e 2018, le proporzioni siano cambiate solo di qualche decimale
Lo stipendio di un giornalista under 35 è nel 37,4% dei casi inferiore a 5mila euro all’anno
Ancora più interessante, probabilmente, è osservare quanto cambia lo stipendio di un giornalista in base all’età. Lo vediamo nell’infografica qui sopra. In tutti i settori i giovani guadagnano meno di chi ha più anni di lavoro alle spalle, ma il mondo dell’informazione è uno di quelli in cui il divario diviene più ampio.
Secondo i numeri dell’Agcom ben il 37,4% degli under 35 guadagna meno di 5mila euro l’anno. È evidente come all’interno di questa fascia vi siano moltissimi free lance o lavoratori parasubordinati. Il 34,4% ha, invece, una retribuzione tra i 5 e i 20mila euro annui, e solo il 28,2% prende più di 20mila, con una piccolissima minoranza, solo l’1%, che supera i 75mila.
Al contrario tra chi ha più di 55 anni sono molti di più a essere nello scaglione più alto di guadagno, il 34,8%, mentre il 21,9% prende tra i 20 e i 75mila. Tra i più anziani, comunque, non sono pochi neanche quelli che si devono accontentare di meno di 5mila euro all’anno, il 27,5%, più che tra i 36-55enni.
I dati si riferiscono al: 2018
Fonte: Agcom (2018)
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