La bolletta mondiale a 206 miliardi. I vettori tagliano voli. Pessima notizia per la compagnia
La finanziaria 2020 del governo giallo rosso non ne fa cenno: a quanto pare il prezzo dei biglietti aerei non verranno gravati da nuove tasse, ma questo non vuol dire che il loro costo è al riparo da rialzi. Il grafico mostra, infatti, i prezzi del carburante così come sono previsti che cambino entro fine anno. Come si vede: il prezzo è destinato ad aumentare.
I prezzi del carburante
I dati sono della Iata, l’associazione mondiale dei vettori aerei per i quali i prezzi del carburante rappresentano la variabile più importante per la sostenibilità del business. Il grafico dà due informazioni: gli istogrammi mostrano la variazione nel consumo dei carburanti per aerei mentre la linea rossa mostra il consumo previsto. Partiamo dai prezzi: i dati sono espressi in miliardi di dollari e dicono che nel 2019 il valore del carburante peserà sui bilanci delle compagnie aeree di tutto il mondo per oltre 200 miliardi di dollari: 206 per la precisione, in crescita dai 180 e dai 149 miliardi dei due anni precedenti.
I 206 miliardi di dollari che le compagnie pagheranno dipendono dall’aumento dell’uso del carburante? In parte sì, ma se si guarda l’andamento della linea rossa (il consumo, scala di destra) si nota come esso sia sempre cresciuto, anche in anni nei quali la “bolletta” per i vettori aerei è calata come, per esempio, nel 2016. In effetti, a parte il “solito” 2009, quando la crisi mondiale dell’economia ha raggiunto il suo apice, il consumo di carburanti per aerei è sempre aumentato ma il costo no.
Biglietti aerei più cari?
L’aumento dei costi legati al carburante ha messo in allarme le compagnie aeree che stanno tagliando i voli meno profittevoli, come, per esempio, ha fatto American Airlines, che ha tagliato la tratta Chicago-Shangai proprio a causa della bassa profittabilità in seguito all’aumento dei prezzi del carburante.
Cosa succede ad Alitalia
Che conseguenze su Alitalia? Difficile dirlo, ma certamente questi numeri non aiutano la compagnia di bandiera che continua a perdere soldi ogni giorno che passa e ancora non è riuscita a trovare un partner in grado di riportarla in sesto. Anzi: questi numeri dicono che in questo momento sarà ancora più difficile convincere un vettore internazionale a farsene carico. I 400 milioni di prestito-ponte promesso dal governo giallo rosso per evitare il fallimento sembra impossibile che possa davvero una svolta. L’agonia continua.
I dati si riferiscono al: 2005-2019
Fonte: Iata
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