Pena capitale. 30% in meno di esecuzioni nel 2018

Sono 56 i Paesi nel mondo che uccidono. Cina in testa. In Arabia c’è ancora la decapitazione

Mille giustiziati in Cina, solo nel corso del 2018. Ad affermarlo è Amnesty International nel rapporto annuale sulla pena di morte, ma si tratta di una “cifra simbolica”, una stima della pena capitale nel mondo dettata dall’ombra del segreto di Stato. Secondo gli esperti, infatti, il silenzio che avvolge l’argomento cela pene capitali nell’ordine delle migliaia.

Quante esecuzioni nel 2018

A livello mondiale lo scorso anno ha rappresentato la punta più bassa, in una serie storica lunga 10 anni, con una diminuzione complessiva del 30% delle esecuzioni rispetto al 2017. Sono state infatti almeno 690 le esecuzioni (togliendo il dato relativo alla Cina) registrate globalmente nel 2018, contro le almeno 933 dell’anno precedente. Un passo in avanti importante verso l’abolizione della pena di morte che il 9 ottobre verrà ribadita in occasione della Giornata Mondiale contro la pena capitale.

Paesi con pena di morte: dopo la Cina, Iran e Arabia Saudita

All’estremità del Medio Oriente, in Iran, sono 253 le condanne a morte eseguite, numero che, un’altra volta, potrebbe essere molto più alto nella realtà dei fatti, sottoposta ad uno stringente controllo da parte del governo. Nella Repubblica islamica si ricorre all’impiccagione quale metodo di esecuzione, ma sono stati resi noti anche due casi di lapidazione.

L’Arabia Saudita, al terzo posto nella classifica mondiale, è l’unico Stato in cui, invece, è applicata la decapitazione. Con 149 carcerati uccisi, due donne e 147 uomini; 71 erano cittadini sauditi, mentre gli altri erano tutti cittadini stranieri: uno della Birmania, uno di Gibuti, uno della Somalia, uno del Sudan, uno dell’India, due dell’Indonesia, due del Libano, tre del Ciad, tre della Giordania, quattro dell’Etiopia, cinque della Nigeria, cinque dello Yemen, sei della Siria, sette dell’Egitto, 33 del Pakistan e tre persone di cui non si conosceva la nazionalità.

Oltre 600 i detenuti nel braccio della morte in Vietnam, dove 122 sono stati condannati e 85 giustiziati attraverso iniezione letale. Numeri che, però, nella realtà oscillano di molto a causa del difficile accesso alle informazioni e la poca trasparenza da parte delle autorità.

In fondo alla classifica dei paesi esecutori della pena di morte ci sono Taiwan e Thailandia che rispettivamente hanno applicato la pena capitale ad un carcerato.

Pena capitale nel mondo: il quadro delle sentenze

Il quadro risulta leggermente diverso se si guarda al numero di sentenze di condanna a morte, step giudiziario che precede le esecuzioni. Come si legge dal grafico sopra, in cima alla classifica c’è ancora la Cina, in cui, come per i dati precedenti, è stata fissata una quota stimata di 1000 verdetti di morte nel 2018.  717, invece, le condanne da parte dei tribunali in Egitto, al sesto posto nella classifica delle esecuzioni (si può vedere nel grafico a inizio pagina), con 43 carcerati che sono stati impiccati. L’Iraq si attesta al terzo posto con 271 sentenze che prospettano la pena capitale. Sulla punta più bassa, con rispettivamente una sentenza: Algeria, Gambia, Qatar e Sud Corea.

Pena capitale: il caso della Corea del Nord

Manca nell’analisi di Amnesty International la Corea del Nord, regime di Kim Jong-un dal quale non è possibile ottenere alcun dato, dalle informazioni trapelate in via ufficiosa si conosce solo il metodo d’esecuzione più applicato: la fucilazione.  Pochissime le informazioni disponibili anche per quanto riguarda Laos e Siria a causa delle forti restrizioni governative o dei conflitti armati in atto.

Usa: sette Stati hanno abolito la pena di morte

Tra i 57 paesi membri dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, solo la
Bielorussia e gli Stati Uniti d’America hanno eseguito sentenze capitali. Nella Repubblica federale guidata da Donald Trump la pena capitale è mantenuta negli ordinamenti di 30 Paesi, c’è però una specificazione necessaria: California, Colorado, Kansas, Kentucky, Montana, Nevada, New Hampshire, North Carolina, Oregon, Pennsylvania e Wyoming non eseguono condanne a morte da almeno 10 anni. Le autorità militari non eseguono condanne dal 1961, quelle federali dal 2003 con i governatori di Colorado, Oregon e Pennsylvania che hanno istituito moratorie sulle esecuzioni. Washington, proprio nel 2018, è diventato il 20° Stato abolizionista dopo la quarta dichiarazione di incostituzionalità circa le leggi sulla pena di morte pronunciata dalla Corte Suprema dello Stato.

 

I dati si riferiscono al 2018 

Fonte: Amnesty International 

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