Ecco quanti sono i detenuti in carcere da innocenti. In 9.262 attendono il giudizio d’appello
Le persone che attendono l’esito del primo processo in carcere (in rosso nel grafico) sono 8.523, circa il 16% dei 52.164 detenuti in Italia nel 2015. A queste si aggiungono 9.262 persone già condannate e che attendono dietro le sbarre l’esito dell’appello o del ricorso alla corte di Cassazione, o, nel caso abbiano subito più condanne, di entrambi (in giallo o arancione). Queste sono il 17% dei carcerati.
Come funziona la carcerazione preventiva
In totale il 34% dei detenuti sono persone che, secondo la Costituzione, non sono colpevoli, perché non hanno subìto una condanna definitiva. I condannati in via definitiva, nelle carceri italiane, sono invece 33.896 (in verde). Gli internati (verde scuro) sono le persone confinate in ospedale psichiatrico giudiziario o nelle case di cura e custodia. Nel 2015 sono 440. Esistono anche 43 detenuti che il Ministero della Giustizia definisce “da impostare” perché non dispone degli atti ufficiali necessari per classificarli in una delle altre categorie. Nel grafico sono rappresentati in grigio.
Nel 2008 gli innocenti erano il 51%
La situazione è ancora grave, ma, come si vede dal grafico, è migliorata rispetto al 2008, quando i detenuti in attesa di un giudizio definitivo erano il 51% del totale: su una popolazione carceraria di 58.127, detenuti 14.671 non erano mai stati condannati, neppure in primo grado, mentre 15.165 attendevano l’esito dell’appello o della cassazione.
I processi penali sono diventati più brevi e sono più comuni le misure di detenzione alternative al carcere, come il braccialetto elettronico, che permettono di controllare a distanza anche gli imputati per cui sussistono gravi indizi di colpevolezza e rischio di fuga o di reiterazione del reato, le uniche condizioni per cui è possibile applicare la carcerazione preventiva e solo in mancanza di alternative.
Sui costi che il bilancio dello Strato deve sopportare per la carcerazione preventiva, Truenumbers ha scritto in questo articolo.
I dati si riferiscono al periodo 2008-2015
Fonte: Ministero della Giustizia
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