Il bilancio europeo: tasse su, meno spesa

Effetti dell’austerity sugli Stati: pressione fiscale in 3 anni passata 45,9% al 46,5%

In tutta la zona euro le tasse aumentano. La tabella spiega che, in rapporto al Pil dei Paesi che hanno adottato l’euro, la pressione fiscale è passata dal 45,9% del 2012 al 46,4% del 2013 e al 46,5% nel 2014. Le previsioni dicono che dal 2015 in poi questo rapporto scenderà fino al 45,7% nel 2017.

Le tasse in Europa

A fronte di un aumento delle tasse in Europa, tra il 2012 e il 2014, è scesa anche la spesa pubblica: da 49,5% del 2012 al 49,3% del 2013 fino al 49% del 2014 anche grazie al calo della spesa degli Stati per rifinanziare il proprio debito pubblico. In pratica questa tabella riassume gli effetti da una parte dell’austerity, con un aumento delle tasse e un calo della spesa e, dall’altra, gli effetti dell’allentamento dei tassi d’interesse con un calo del costo del debito.

A fronte di questo nell’area euro il rapporto deficit-Pil è stato ben superiore al limite del 3% nel 2012 per poi scendere, proprio in seguito all’austerity, negli anni successivi e, sempre secondo le previsioni, il rapporto scenderà all’1,7% nel 2017. Quello che continuerà a crescere è il debito pubblico dell’eurozona, che dovrebbe scendere solo nel 2017.

I Paesi che non sono riusciti a reggere questo stress sui conti pubblici sono stati costretti a mettersi in mano alla troika europea che ha di fatto commissariato il Paese con lo scopo di risanare le sue finanze. A volte questa cura da cavallo ha funzionato come nel caso del Portogallo, di cui Truenumbers ha scritto in questo post.

I dati si riferiscono al: 2012-2017

Fonte: Bce

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