Tutti i numeri degli hotspot in Italia e Grecia

Nei centri di raccolta dei migranti di Atene il doppio delle persone che potrebbero ospitare

L’emergenza immigrazione non consiste solamente nella difficoltà di distribuire sul territorio i migranti che arrivano via mare, ma anche nella loro prima accoglienza. E alla fine i centri di raccolta degli immigrati scoppiano.

I centri di raccolta dei migranti in Italia e Grecia

Il grafico sopra mostra quali sono gli hotspot, cioè i centri di raccolta dei migranti al loro sbarco, in Italia e in Grecia. Per la Grecia sono disponibili due dati: la capacità e l’occupazione, ovvero, quante persone può ospitare ufficialmente ogni hotspot e quante, effettivamente ne ospita. Purtroppo questo dato non è stato fornito dall’Italia.

La capacità ufficiale dei centri di raccolta dei migranti in Grecia è pari a 6.458 persone mentre in realtà ne ospita più del doppio: 15.201. La capacità degli hotspot dell’Italia del Sud è ancora minore. Ufficialmente i 5 centri sono in grado di ospitare appena 1.850 persone ma quello di Taranto è chiuso da marzo per ristrutturazione dopo che l’autorità anticorruzione aveva fatto emergere irregolarità mentre quello di Lampedusa, dopo le proteste della popolazione, lavora a ritmi ridotti anche perché diverse organizzazioni non governative hanno riscontrato una situazione tragica dal punto di vista sanitario. In ogni caso, anche se non ci sono i dati, un rapporto molto dettagliato della Commissione europea conferma che tutti i centri di raccolta dei migranti nel Sud Italia stanno ospitano molte più persone di quanto permetterebbe la loro capacità.

Verso nuovi hotspot in Italia e Grecia?

Naturalmente l’Italia non conta solo su questi 5 hotspot perché i porti sui quali sbarcano più spesso le barche cariche di migranti fungono loro stessi da primo centro di accoglienza. Il discorso vale per Brindisi, Cagliari, Catania, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Lecce, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Salerno, Siracusa, Sassari e Vibo Valentia.

Secondo i programmi, infine, l’Italia dovrebbe procedere alla costruzione di altri tre hotspot in Calabria e in Sicilia in modo da poter rispondere adeguatamente alla richiesta di assistenza. Su questo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, però, non si è ancora pronunciato, quindi non si sa se l’Italia manterrà le promesse oppure no. La spesa per la costruzione di nuovi centri di accoglienza per migranti dovrebbe essere finanziata dai fondi europei. Già ora il 40% dei soldi usati dallo Stato per questa emergenza sono destinati al Mezzogiorno.

I dati si riferiscono al: 2018

Fonte: Commissione europea

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