Londra, per farsi riassumere si paga una tassa

L’imposta per diminuire le denunce contro i datori di lavoro funziona: crollo del 70%

Come ridurre drasticamente le richieste di risarcimento e le cause di lavoro da parte dei lavoratori dipendenti? Semplice: applicando una tassa.

Una tassa per chi protesta e fa cause di lavoro

È quello che è successo nel Regno Unito dove, dal luglio 2013, i dipendenti che vogliono denunciare e ottenere un indennizzo dal proprio datore di lavoro sono tenuti a pagare una cifra che va da un minimo di 160 sterline a un massimo di 230. E, per i casi più complessi (licenziamento senza giusta causa o per whistleblowing, discriminazione sessuale o razziale sul luogo di lavoro) dalle 250 sterline alle 950. Ebbene, nei 12 mesi successivi all’introduzione di questa “tassa” le cause di lavoro sono diminuite del 70%.

Dio salvi gli “Employment Tribunals”

Dal 1964, anno della loro fondazione, al 2013, gli “Employment Tribunals” (i “Tribunali del lavoro”, che nel Regno Unito si occupano di comporre le liti tra dipendenti e datori di lavoro) hanno visto aumentare esponenzialmente la mole di pratiche: nella metà dei casi i datori di lavoro erano accusati di violazione del contratto; seguivano poi discriminazioni, paghe non eque e orari di lavoro ingiusti, licenziamento senza giusta causa e decurtazioni illecite dello stipendio. Se alla fine degli Anni ’80 le richieste di risarcimento erano 37.500, nel 2013 se ne sono contate quasi 192mila; il picco massimo è stato raggiunto nel 2009-2010, con ben 237mila richieste ovvero quasi 1000 al giorno, considerando i soli giorni lavorativi di un anno solare. Nel 2014, a un anno dall’introduzione delle nuove regole (l’Employment Tribunals Constitution and Rules of Procedure Regulations 2013) “magicamente”, le denunce sono scese a 106mila in un anno.

Pago anche se ho ragione

Insomma, datori di lavoro e tribunali del lavoro negli ultimi anni hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Ma c’è l’altra faccia della medaglia: il rischio che la tassa sia un deterrente non solo per le richieste di risarcimento pretestuose, ma anche per quelle pienamente legittime in cui però il risarcimento è inferiore o di poco superiore alla tassa da pagare (come nel caso di compenso non equo) o in cui la tassa è molto alta: non a caso le istanze di licenziamento senza giusta causa, per rottura del contratto e per discriminazione sessuale (quelle in cui il denunciante deve pagare fino a 950) sono tra quelle che hanno subìto il crollo più consistente: rispettivamente – 72%, -75% e – 68%.

I dati si riferiscono al: 2016

Fonti: Institute of Economic Affairs, Trades Union Congress / Unison

Leggi anche: I processi civili sono “solo” 3 milioni e 716mila

Ci sono 600mila processi a rischio risarcimenti

Ti piace citare i numeri veri quando parli con gli amici? – La redazione di Truenumbers.it ha aperto un canale Telegram: qui potrai ricevere la tua dose quotidiana di numeri veri e le ultime notizie; restare aggiornato sulle principali news (con dati rigorosamente ufficiali) e fare domande. Basta un attimo per iscriversi. Un’ultima cosa: siamo anche su Instagram.