Calano le anoressiche: 161,79 ogni 100mila

Nel 2010 erano 180,47. Si comincia a soffrire del disturbo tra i 20 e i 24 anni. Pochi i minorenni

Calano i casi di persone anoressiche in Italia. Almeno tra le donne, che è il genere più colpito da questa tremendo disordine alimentare che può essere considerata una vera e propria malattia.

Quante persone anoressiche in Italia

Il grafico sopra mostra i casi di persone anoressiche tra la popolazione femminile italiana tra il 2010 e il 2017. I dati sono espressi in relazione a 100mila abitanti (donne e uomini). Nel 2010 il tasso era di 180,47 casi di anoressia tra le donne ogni 100mila residenti. Nel 2017 si è scesi a quota 161,79. Il dato importante è che ogni anno il dato è calato e non ci sono state crescite tra un anno e l’altro.

anoressiche

Come si sa l’anoressia colpisce soprattutto i giovani, spessissimo femmine che, secondo le statistiche ufficiali, sono anche quelle che assumono più medicine degli uomini. L’età nella quale sono concentrati il maggior numero di casi di persone anoressiche è quella tra i 20 e i 24 anni, come mostra il grafico qui sotto.

In questo caso i dati si riferiscono al solo 2017 e si riferiscono al tasso dei casi di anoressia in relazione al totale delle persone di quella stessa fascia d’età. Le persone (in questo caso donne e uomini) che cominciano a soffrire di questo disturbo alimentare da giovanissimi sono molto poche: tra i 10 e i 14 anni solo lo 0,1% delle persone comincia a dare segni di anoressia. Così come sono molto poche le persone che iniziano a soffrirne in età avanzata: solo 0,09 persone ogni 100mila ha, infatti, tra i 45 e i 49 anni. Calcolare le età successive a questa è statisticamente poco significativo.

Che cosa significa anoressia

Anoressia è una parola che deriva dal greco e significa esattamente “mancanza di appetito“. Il motivo principale che scatena questa vera e propria malattia è la paura di ingrassare. La persona anoressica, quindi, non vuole alimentarsi anche se avverte lo stimolo della fame. Sempre per lo steso motivo, la stessa paura di ingrassare spinge la persona anoressica a svolgere un’attività fisica ben superiore a quella che potrebbe svolgere in base alle calorie che assume.

Quali sono i sintomi dell’anoressia

Non c’è un solo modo in cui la malattia fa il proprio esordio nel corpo di una persona, ma spesso si inizia con una semplice dieta per perdere qualche chilo di troppo e alla fine, eliminando un cibo e poi un altro, non ci si rende conto che ciò che si mangia è infinitamente meno di quello che dovrebbe costituire una dieta normale ed equilibrata. In questo caso le sollecitazioni delle persone, soprattutto parenti, sono praticamente inutili, perché l’ansia di dimagrire ha preso il sopravvento su tutto.

Le persone anoressiche iniziano con uno “sciopero della fame”

L’anoressia può iniziare anche in un altro modo, con una specie di “sciopero della fame” e della sete e in questo caso, il deperimento del fisico della persona è molto più rapido. Spesso, poi, la persona, molto di frequente una ragazza nell’età dello sviluppo, aumenta l’attività fisica e questo succede in particolare nelle ragazze che svolgono sport agonistico.

In tutti i casi un sintomo dell’anoressia consiste nella perdita quasi totale dell’interesse verso le relazioni sociali e questo perché spesso le amicizie si consolidano nel momento del mangiare, quindi, per non mangiare, si smette di frequentare gli amici o le amiche. Insomma, tutto ruota attorno all’attività alimentare, o, meglio, alla mancanza di essa, e tutto il resto, famiglia, amici, studio, diventa secondario fino a perdere del tutto ogni importanza.

I dati si riferiscono al: 2010-2017

Fonte: Ihme

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