Accesso ai servizi igienici globali, metà mondo senza wc

Oltre 3,6 miliardi di persone non ha un bagno o un sistema fognario sicuro

Alla base della salute pubblica mondiale ci sono i wc, i gabinetti. Avete letto bene. L’accesso ai servizi igienici globali è, tout court, una questione d’igiene. Scontato? Per noi forse, ma per 3,6 miliardi di persone che non hanno accesso ad alcun servizio igienico nella propria abitazione o che non dispongono di un bagno moderno pubblico collegato a un sistema fognario, decisamente meno. Nel grafico in apertura la classifica dei Paesi senza né wc né bagni. Il più colpito dall’assenza d’infrastrutture igienico-sanitarie è il Ciad: qui solo il 48% dei residenti urbani ha accesso all’acqua potabile e solo il 2% ai servizi igienici di base.

Secondo le stime dell’Oms (2021) quasi metà della popolazione mondiale utilizza servizi sanitari precari, condivisi da dozzine di famiglie, non collegati a una sistema fognario capace di garantire la sicurezza sanitaria. Un bagno moderno privato e pulito, un diritto fondamentale di ogni persona, per milioni e milioni di persone è ancora un lusso, un diritto negato.

Senza un bagno moderno si muore per  colera e tifo

Bagni puliti, bidet, gabinetti privati, servizi igienici divisi per uomini e donne e un sistema fognario sicuro significano anche acqua pulita. Quella che noi aprendo il rubinetto con un gesto meccanico troviamo a nostra disposizione copiosa, fresca e limpida ma che per miliardi di persone rappresenta invece un possibile veicolo di malattie mortali.

L’acqua contaminata è una delle cause di mortalità infantile

Si, perché sistemi fognari precari e la completa assenza di un sistema di filtraggio dei liquami porta a contaminare i pozzi che a loro volta contaminano i raccolti agricoli e l’acqua destinata all’uso alimentare. I decessi per dissenteria e per patologie legate all’uso di acqua contaminata da feci rappresentano una delle cause principale di morte nei paesi in via di sviluppo a causa di colera, epatite A, tifo, poliomielite e diarrea acuta. Soprattutto per i bambini sotto i 5 anni.

Assenza di servizi igienici vuol dire anche discriminazione di genere

La mancanza di servizi igenici incide anche sulle discriminazioni di genere: se i gabinetti delle scuole non sono separati per maschi e femmine le bambine spesso non vengono mandate a scuola. Quando l’acqua è lontana le ragazze sono costrette ad abbandonare la scuola per andare a raccoglierla vincolandosi così a un lavoro quotidiano usurante che diventa la loro esclusiva occupazione.

La giornata internazionale dei servizi igienici è il 19 novembre

Per questo il 19 novembre di ogni anno si celebra il World Toilet Day, la Giornata mondiale dei servizi igienici. Non scambiatela per una delle tante giornate “girotondine” di cui è pieno il calendario. Questo è un appuntamento di cruciale importanza per il progresso, la salute nostra e del pianeta, per l’uguaglianza di genere, per la costruzione di un futuro equo. Sostenuto da 17 associazioni tra cui Unicef, Who, Fao, il World Toilet Day è legato a doppio filo anche all’emergenza climatica. L’accesso ai servizi igienici, la disponibilità di acqua pulita e la costruzione di fognature sono infatti azioni indispensabili per contrastare il cambiamento climatico.

L’80% delle acque reflue rifluisce nell’ecosistema senza filtraggio

Le inondazioni e l’innalzamento del livello del mare infatti minacciano anche le strutture igienico-sanitarie. Questo perché possono diffondere le deiezioni nelle fonti d’acqua e nelle colture alimentari. Inoltre l’aumento della siccità mette sotto pressione le già scarse risorse idriche per lo scarico dei sistemi fognari. Una scarsa igiene rende più impattanti anche gli effetti del cambiamento climatico. A livello globale l’80% delle acque reflue rifluisce nell’ecosistema senza essere trattate o riutilizzate. Gli studi mostrano che questa mal gestione dei liquami generi fino al 10% delle emissioni globali di metano nell’atmosfera, un gas 34 volte più dannoso della C02.

Accesso ai servizi igienici globali, i numeri

Molti Paesi hanno fatto progressi nel garantire che le persone abbiano almeno un livello minimo d’igiene, di modo che gli escrementi siano separati igienicamente dal contatto umano. Un livello sanitario che a noi italiani sembra un servizio di base, ma che per molti Paesi rappresenta un progresso significativo. Il grafico sopra mostra i Paesi in cui una toilette, come una latrina, un wc con sciacquone o una fossa non condivisa con altre famiglie rappresenta ancora un problema per gran parte della popolazione.

accesso ai servizi igienici globali

In Chad la percentuale della popolazione in cui almeno una pratica igienica famigliare avviene all’aria aperta arriva a oltre il 90%. Il Burkina Faso ha ridotto la defecazione a cielo aperto di 25 punti percentuali nello stesso periodo, mentre la copertura sanitaria di base è diminuita di appena 8 punti.

Anche in Europa l’accesso ai servizi igienici globali non è garantito

Secondo Eurostat nel 2019 il 2% della popolazione che vive in Europa vive ancora senza una toilette di proprietà dentro le mura domestiche. La buona notizia è che la percentuale è diminuita dell’1,7% dal 2010, in cui la si registrava il problema per il 3,7% della popolazione europea. Quasi una persona su quattro in Romania ha riferito che la propria famiglia non dispone di uno sciacquone interno ad uso esclusivo della famiglia (24,2%). Questa è stata di gran lunga la percentuale più alta tra gli Stati membri dell’UE.

La Romania è seguita da Bulgaria (13,7%), Lituania (10,0%), Lettonia (8,7%), Estonia (4,7%) e Ungheria (3,1%). La percentuale di abitazioni senza servizi igienici con sciacquone, invece, era inferiore all’1% in 19 Stati membri dell’UE, con la quota più bassa in Svezia (vicino allo 0%), seguita da Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi e Slovenia (tutti 0,1%) come così come la Germania (0,2%). In Italia la percentuale di abitazioni senza servizi igienici con sciacquone è pari allo 0,6%.

L’assenza di acqua pulita costa 260 miliardi in cure sanitarie

Nei paesi senza wc in ogni abitazione il concetto di bidet, a maggior ragione, è ignoto e  le malattie dovute alla mancanza d’igiene sono diffusissime. Potersi lavare le mani con il sapone eviterebbe il 68% delle morti per diarrea. Le malattie che si potrebbero prevenire dando a tutti un bagno moderno con l’acqua corrente sono numerose e il costo delle cure sanitarie legato a questo tipo di malanni è stato stimato, a livello mondiale, in 260 miliardi di dollari. Si tratta quasi del doppio del valore degli aiuti versati dai Paesi ricchi al Terzo Mondo. L’Onu, con l’aiuto dell’Oms, si è posto l’obiettivo di dare una toilette decente a tutti entro il 2030.

I dati si riferiscono al: 2021
Fonte: WaterAid, Eurostat

Leggi anche:
Aiuti statali al Terzo Mondo: servono?
I transessuali tentano il suicidio 10 volte di più

Ti piace citare i numeri veri quando parli con gli amici? – La redazione di Truenumbers.it ha aperto un canale Telegram: qui potrai ricevere la tua dose quotidiana di numeri veri e le ultime notizie; restare aggiornato sulle principali news (con dati rigorosamente ufficiali) e fare domande. Basta un attimo per iscriversi. Un’ultima cosa: siamo anche su Instagram.

Paesi senza wc bagni paesi senza wc bagni