Aborti in Italia: nel 2016 sono stati 84.926

In calo del 3,1% sul 2015. Stabile la percentuali delle under 15 e delle trentenni

Il grafico mostra il numero di aborti in Italia nel 2016. Secondo i dati del ministero della Salute sono state effettuate 84.926 interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg), cioè 182,4 ogni mille nati vivi. Ovviamente i numeri variano in base alle aree del Paese. Il dato più alto è stato registrato nel Nord Italia dove sono stati effettuati 39.170 aborti; meno della metà al Centro (17.863) e nel Sud Italia (19.835); nelle Isole “solo” 8.058 aborti. Se si osserva il rapporto con i nati vivi, il dato è più alto nell’Italia Centrale con 199,9 Ivg ogni mille nascite; rispetto ai dati del 2015, nel Nord Italia si ha un aumento con 184,2 interruzioni ogni mille nascite mentre il dato cala nel sud Italia: 177,6.

Quanti sono stati gli aborti in Italia nel 2016

La relazione del Ministero fornisce un’ampia panoramica sulle donne che decidono di interrompere la gravidanza e considera anche la fascia d’età e l’occupazione. La percentuale più alta, 21,4%, di donne che ricorrono all’aborto è nella fascia di età compresa tra i 30-34 anni. Seguono le donne tra i 35-39 anni (20,8%). Di poco inferiori le interruzione tra i 25-29 anni, dove il dato si attesta al 20,4%. Rispetto al 2015, si ha un piccolo aumento nella fascia di età 40-44 nella quale la percentuale sale all’11,1%. Tra i minorenni il dato è pressoché stabile: 7,6% di interruzioni tra i 15-19 e lo 0,2%, dato da non sottovalutare, tra le under 15.

Chi abortisce in Italia: più lavoratrici e donne sposate

Quali sono le condizioni di vita delle donne che scelgono l’aborto? Di solito si pensa che un’interruzione di gravidanza sia correlata alla disoccupazione o a difficili situazioni economiche. Ma non è così. Il numero di aborti tra le donne che hanno un lavoro è pari al 44% del totale. Il dato diventa la metà tra le casalinghe (22,1%) quasi in pari con le disoccupate (20,9%). Tra le studentesse gli aborti sono il 10,6%, cioè 0,2% in meno rispetto al 2015.

Come immaginabile, le interruzioni sono maggiori tra le nubili e nel 2016 è stato registrato un aumento sul totale: 54,8% rispetto al 53,2% del 2015. Sempre alto il numero degli aborti tra le coniugate pari al 38,8%, ma in calo dell’1,3%.

I dati si riferiscono al 2016
Fonte: Ministero della Salute

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