Università migliori in Italia, per gli studenti sono al Nord

Fuga dalla Puglia: la lasciano 6.939 studenti. La regione più attrattiva è l’Emilia Romagna

Puglia, Sicilia, Calabria. Sono le tre Regioni dalle quali partono più studenti che decidono di immatricolarsi alle Università del Nord piuttosto che in una qualsiasi delle università meridionali. Evidentemente ritengono che lì siano le Università migliori in Italia.

Dove sono le migliori Università italiane

I dati sopra si riferiscono all’anno scolastico 2015/206 e mostrano il numero di studenti che hanno lasciato il proprio territorio per iscriversi in un ateneo al Nord.

università migliori in Italia

Secondo l’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca), infatti, contrariamente a quanto è accaduto negli anni precedenti, la fuga di chi viene dal Sud  non si ferma in una Università del Centro, come era stato fino a pochi anni fa, ma nella maggior parte dei casi si va diritto in una del Nord. Perché?

Le Università migliori in Italia non sono al Sud

I motivi possono essere diversi ma quello degli studenti che abbandonano le università meridionali non è un caso isolato. Esiste, infatti, anche il fenomeno dei malati che, piuttosto che farsi curare nel Mezzogiorno, intraprendono i “viaggi della speranza” verso un ospedale del Nord.

Ma se nel caso della sanità si tratta di una scelta dettata dalla maggiore qualità percepita del servizio pubblico erogato dagli ospedali nel Nord, nel caso delle università meridionali entrano in gioco anche altri fattori come, ad esempio, la disponibilità di posti nei corsi che si intendono seguire: considerando che al Nord c’è più offerta e che al Sud le Università sono state costrette a tagliargli, è ovvio che gli studenti siano indotti a trasferirsi al Nord dove pensano che ci siano le Università migliori dato che, come detto, non si fermano più, come una volta, in quelle del Centro. Secondo l’Anvur un altro motivo è che gli studenti ritengono  che il tessuto economico nel quale sono inseriti è molto più ricettivo di quello nel quale insistono le università meridionali.

In pratica, secondo l’Agenzia, conta anche il contesto socio-economico nel quale il Sud è inserito. Eppure quello del trasferimento al Nord non è affatto un fenomeno recente, viene anzi da lontanissimo, da quando il taglio dei corsi non era ancora diventata una pratica quasi obbligatoria nelle Università del Mezzogiorno.

I dati si riferiscono al: Anno accademico 2015-2016

Fonte: Anvur

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