Torna l’emergenza profughi: ecco quanti sbarchi da inizio anno

L’arrivo di immigrati è ricominciato: più 10% a metà mese. In arrivo 1.500

Gli ultimi dati sugli sbarchi dei migranti dicono che tra il primo gennaio e il 13 luglio 2017 la percentuale di aumento rispetto allo stesso periodo del 2016 è del 10,05%, come mostra il grafico sopra. Nel primo semestre dell’anno, invece, la percentuale è più alta: 18,71%, come mostra il grafico sotto. E’ tornata l’emergenza profughi dopo una breve tregua a luglio.

Significa che nei primi 13 giorni di luglio c’è stata una pausa nel numero degli arrivi. Pausa che è stata interrotta in questi giorni: più di 1.500 persone sono sbarcate da navi in Puglia.

Immigrazione o invasione

Nel primo semestre del 2017 gli sbarchi sono stati 83.360 rispetto ai 70.222 dello stesso periodo dell’anno scorso con una crescita del 18,71%. Se si mantenesse questo ritmo alla fine dell’anno il numero di profughi sbarcati nei porti italiani sfonderebbe quota 215mila: sarebbero, infatti, esattamente, 215.382. Un numero impressionante in sè, che diventa ancora più impressionante per le difficoltà, spesso solo burocratiche, di ricollocare le persone presso gli altri Paesi europei.

L’ultimatum dell’Italia

E’ stato proprio guardando questi numeri che il governo italiano ha deciso di fare la voce grossa in Europa senza, per ora, però, raggiungere un risultato concreto in termini di ricollocamenti. Il commissario all’immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos ha, per ora, solo promesso lo sblocco immediato di 35 milioni per l’Italia che basterebbero, però per accogliere i nuovi arrivati (e solo loro) per al massimo due settimane.

La Francia, con Macron, ha fatto un distinguo tra immigrati che scappano dalle guerre, e quindi bisognosi di protezione internazionale in quanto rifugiati e titolari del diritto d’asilo, e profughi economici che, in quanto tali, non avrebbero diritto a restare in Europa. E il caso degli immigrati a Ventimiglia respinti dalle autorità francesi spiega bene che cosa intenda dire.

Per di più al vertice di Tallin, che si svolgerà questa settimana, non è previsto che i capi di Stato e di governo prendano alcuna decisione al riguardo. La minaccia italiana di chiudere i porti alle navi dei migranti delle Ong, una sorta di “piano B” del governo, per ora, resta ma sarà di difficilissima attuazione.

Emergenza profughi

Se poi si va a vedere il numero di persone che sono sbarcate mese dper mese si resta ancora più allarmati. Tranne il solo mese di gennaio, infatti, in tutti i mesi del primo semestre il numero di immigrati sbarcati quest’anno è stato superiore a quello dell’anno scorso, come mostra il grafico qui sotto. Il mese più difficile è stato aprile: nel 2016 erano sbarcati 9149 immigrati, nello stesso mese di quest’anno sono diventati 12.930. Tutti dovranno essere smistati in un qualche centro d’accoglienza.

E, infine, i ricollocamenti. Il grafico sotto mostra il numero di persone che i partner europei (e non solo) hanno accettato di accogliere sul loro territorio.

L’emergenza profughi e i bambini immigrati

I dati sono divisi tra adulti e minori accompagnati. In testa c’è la Germania: in sei mesi ha dato ospitalità a 2731 persone adulte e a 215 minori.

Perfino il Lussemburgo ha fatto la sua parte per arginare l’emergenza profughi: ha accettato 95 adulti e 16 minori. Nell’operazione rientra anche la Svizzera, pur non facendo parte della Ue: 620 adulti e 95 minorenni accompagnati.In questi Paesi sono stati anche accolti 5 minori non accompagnati. Tra i Paesi che mancano all’appello ci sono alcuni dell’Est come Polonia e Ungheria che mantengono chiuse le loro frontiere. così come l’Austria che, nel primo semestre dell’anno, non ha accolto nemmeno un profugo mentre per 14 casi, appena 14, si è in attesa di risposta da parte di Vienna.

I dati si riferiscono al: primo semestre 2016-primo semestre 2017

Fonte: Ministero dell’Interno

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