L’austerity serve? In Portogallo pare di sì

Disoccupazione calata del 5% in 3 anni. E le urne premiano il premier conservatore

Una vittoria frutto anche dei risultati ottenuti sul difficile campo del lavoro. Il successo del centrodestra di Pedro Passos Coelho, che in Portogallo ha attuato una rigida cura di austerità seguendo le indicazioni della troika, lo si legge anche dai dati sulla disoccupazione pubblicati dall’Istituto di statistica portoghese.

Torna il lavoro

Tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 oltre il 17% della popolazione attiva era alla ricerca di un’occupazione, mentre nell’agosto scorso questo valore è sceso al 12,4%, in linea con i valori di agosto 2011, prima che nel Paese scoppiasse la bolla del lavoro.

Anche la disoccupazione giovanile, che nel boom della crisi aveva superato la soglia del 40%, oggi si è abbassata fino a raggiungere il 31,8%, un dato non distante da quello di 4 anni fa. Questi i risultati della politica del rigore di Coelho che, al contrario di quanto successo in Grecia e Spagna, sono stati apprezzati dal popolo portoghese.

Il Portogallo, poi, da febbraio ha mantenuto una certa stabilità: la popolazione occupata si aggira sui 4,5 milioni (200mila posti di lavoro in meno rispetto a fine 2012), mentre le persone in cerca di lavoro sono 633.000 (erano circa 400.000 a inizio 2013). Una stabilità che ha favorito il premier alle urne.

I dati si riferiscono al: agosto 2011-agosto 2015

Fonte: Instituto Nacional de Estatistica

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