In Gran Bretagna tasse sulle imprese giù del 10%

tasse sulle imprese

Cali quasi dell’1% l’anno dal 2007. Incassi fiscali diminuiti solo dello 0,3%

Sorpresa: le tasse sulle imprese possono calare senza intaccare le finanze pubbliche. è quanto dimostrano i dati sulle politiche fiscali britanniche che vi stiamo per mostrare.

Nel 2000 le tasse sulle imprese erano al 30%

L’Oxford University Centre for Business Taxation ha costruito un database in cui sono stati raccolti i dati sulle imposte fiscali nel Regno Unito. Il centro di ricerca ha calcolato il peso della tassazione sulle imprese in Gran Bretagna dal 2000 al 2016; questi dati sono poi stati messi in relazione con gli incassi statali derivanti proprio da queste tasse. Ciò che ha rivelato questo rapporto è stato decisamente importante. Procediamo con ordine.

Il grafico sopra indica il calo, operato per via legislativa, sui livelli delle corporate tax in Gran Bretagna. Fino al 2007 le tasse sulle imprese infatti sono state del 30%, ma tra il 2007 e il 2016 sono scese esattamente di 10 punti percentuali. Il Governo è riuscito ad operare questo taglio agendo costantemente nel corso di 12 anni, un periodo tutto sommato abbastanza breve per una decurtazione così importante.

Il gettito fiscale non cambia con il taglio delle tasse

Per poter renderci conto di che effetti ha avuto questa riduzione della tassazione sul bilancio dello Stato dobbiamo analizzare il dati del Dipartimento del Tesoro britannico.  Il grafico qui sotto infatti mostra l’andamento dell’incasso da parte del Fisco rispetto alla corporate tax.

tasse sulle imprese

Come si vede, è difficile sostenere che il taglio di ben 10 punti percentuali della tassazione sulle aziende abbia intaccato pesantemente i conti pubblici. Il 2008, anno in cui è stata operata la maggiore riduzione della corporate tax, è stato un periodo di contrazione per le entrate fiscali della Gran Bretagna. Solo che non è stato l’anno in cui si è registrato il maggior calo. A ben guardare, infatti, la diminuzione più importante degli introiti generati dalle imposte in Inghilterra è avvenuta tra il 2000 e il 2007, cioè quando la tassazione era ancora al 30%.

Nel 2016, rispetto al 2000, in ogni caso, le entrate dello Stato sono diminuite dal 3% del Pil al 2,7%. Un taglio della corporate tax del 10% ha, in altre parole, provocato, dopo alti e bassi, un calo delle entrate fiscali dello 0,3%.

Come ha fatto la Gran Bretagna?

Il “miracolo” è stato possibile grazie ad alcune importantissime riforme:

  •  lo spostamento della gestione della tassazione sulle imprese ad un livello locale, diciamo “federale”;
  • una riduzione delle tasse sui ricavi delle aziende straniere che si insediano sul territorio di Sua Maestà;
  • una tassazione particolarmente bassa sui profitti derivati dall’uso della proprietà intellettuale.

Ed infine è stata operata una riduzione dell’imposta sugli investimenti. Quest’ultima riforma fiscale è stata imitata, anche se in modo molto più timido, anche dall’Italia. Le società che decidono di investire in Gran Bretagna (locali o straniere che siano) possono dedurre la somma in questione entro un periodo di tempo da stabilire con le autorità fiscali.

Meno tasse sulle imprese, ma bipartisan

È interessante notare che il taglio delle tasse in Gran Bretagna non ha avuto colore politico. Con l’ex premier Tony Blair (laburista) il corporate rate tax è rimasto costantemente invariato al 30%. Il suo successore Gordon Brown (anche lui laburista) è stato il primo ad abbassare l’aliquota, tra il 2007 e il 2010. Il taglio delle tasse sulle imprese è poi proseguito anche con David Cameron, pur essendo un conservatore, e anche con l’attuale primo ministro Theresa May.

I dati si riferiscono al: 2000-2016

Fonte:  Oxford University Centre for Business Taxation, Ministero del Tesoro britannico

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