Chi ha il salario minimo orario in Europa (no, l’Italia non c’è)

Quasi tutti lo hanno fissato per legge. In Lussemburgo è di 2.201 euro al mese

Il salario minimo orario (no, nel grafico non c’è l’Italia, inutile cercarla) è il salario più basso che i datori di lavoro sono obbligati per legge a pagare ai loro dipendenti. Di norma è fissato dopo aver consultato le parti sociali, anche se molto spesso questa discussione non serve (come in Belgio e in Grecia) ed è sufficiente un accordo intersettoriale.

Chi vuole il salario minimo orario in Italia

Il salario minimo, come si sarà capito, in Italia non c’è. Ma negli ultimi giorni si è tornati a parlarne perché il segretario del Partito Democratico Enrico Letta e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte hanno parlato del salario minimo come uno degli obiettivi della loro politica economica. E anche la Cgil sarebbe d’accordo nel sostenerli. Per ora, comunque, questa non è mai stata una priorità del governo di Mario Draghi.

Che cos’è il salario minimo?

L’Italia è uno dei 6 Stati membri dell’Unione europea (su 27) che non possiedono un salario minimo orario imposto per legge. In Italia abbiamo solo minimi sindacali stabiliti dai contratti collettivi nazionali. Ma che cos’é il cosiddetto salario minimo? Nel diritto del lavoro, è la più bassa remunerazione o paga oraria, giornaliera o mensile che in alcuni Stati i datori di lavoro devono per legge corrispondere ai propri lavoratori dipendenti ovvero impiegati e operai.

Chi ha un salario minimo?

Nell’Unione europea non hanno un salario minimo nemmeno Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia. Per i 21 Paesi Ue che la prevedono, il salario minimo orario non è una conquista recente: quasi tutti l’avevano già introdotto all’inizio degli anni Duemila. Solo la Germania si è mossa in ritardo rispetto ai colleghi, decidendosi solo nel 2015. In generale, comunque, i singoli Stati hanno deciso in perfetta autonomia nel senso che ciascuno ha regolamentato il salario minimo in tempi, modi e con importi diversi.

Il salario minimo degli altri

Nel grafico sopra sono indicati i Paesi che hanno adottato il salario minimo in Europa, compresi quei Paesi che non fanno parte della Ue o non hanno adottato l’euro. Li abbiamo poi confrontati con il salario minimo americano. I dati sono aggiornati al secondo semestre del 2021. Perché spesso i Paesi che hanno adottato il salario minimo lo adeguano ogni anno. Quelli sopra sono i dati più recenti. La paga minima mensile varia ampiamente tra gli Stati membri: dai 244 euro dell’Albania ai 2.201 euro del Lussemburgo.

salario minimo orario

Salario minimo orario, le variazioni dal 2020 al 2021

La Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro ha calcolato anche quali sono i Paesi che hanno incrementato maggiormente il loro salario minimo dal 2020 al 2021. La Lettonia batte tutti con un incremento del 16% da 430 a 500 euro. In Slovenia, invece, è aumentato del 9% mentre in Bulgaria è salito del 7%. C’è un solo Stato che lo ha abbassato: è l’Ungheria, dove è passato da 487 a 442 euro con un calo del 9%. Lo hanno tenuto invariato, invece, solo la Spagna, la Grecia e l’Estonia.

Il salario minimo orario

Se calcoliamo anche il salario minimo orario le differenze tra gli Stati, calibrate chiaramente in base al diverso potere d’acquisto, sono abissali: si va dai 12,27 euro del Lussemburgo all’1,76 euro della Bulgaria, dai 10,15 euro imposti dalla Francia ai 3,12 euro della Croazia, secondo i dati forniti dalla Ue e visibili nel grafico in alto (in questo caso dobbiamo fare affidamento su dati del 2020). Anche la Grecia è riuscita a mantenere una paga minima per legge nonostante gli anni di difficoltà recentemente attraversati: oggi il compenso è pari a 4,74 euro.

Gli Stati comunitari che si trovano invece in fondo alla classifica, oltre alla Bulgaria di cui si è già detto sopra, sono invece Lettonia, Romania e Ungheria. Nessuno di questi arriva a 3 euro di paga minima per un’ora di lavoro: le rispettive leggi prevedono compensi minimi pari a 2,46, 2,66 e 2,78 euro.

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L’Italia è una eccezione

Resta il fatto che l’Italia è una eccezione per quanto riguarda il salario minimo in Europa: tra i grandi Paesi è l’unico che non ha un salario minimo. Né mensile né orario. Sì, perché un’altra possibilità della quale si discute, ma che presumibilmente non ha molte chances, è quella di stabilire un salario minimo orario. Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha ribadito quello che aveva già detto nel passato: se si stabilisse in 9 euro la soglia oraria minima sotto la quale non si può andare, 4 milioni di lavoratori italiani avrebbero degli aumenti di retribuzione. Significa, quindi, che 4 milioni di lavoratori italiani vengono ora pagati meno di questa cifra. Non è un caso che Tridico citi i 9 euro: è la cifra della quale si parlò nel precedente governo, senza che se ne facesse più nulla.

I dati si riferiscono al: secondo trimestre 2021

Fonte: Eurostat, Eurofound

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