Benessere percepito, il Sud rincorre il Nord

I soldi non fanno la felicità (ma aiutano). Ecco la mappa del benessere percepito

Il grafico mostra il benessere percepito da chi risiede al Centro-Nord, nelle Isole e al Sud. Alla domanda “Quanto ti senti felice?” era possibile rispondere con un punteggio da 0 (per niente) a 10 (moltissimo). Risultati? Nelle regioni meridionali le persone mostrano un benessere percepito inferiore rispetto a quelle del Centro-Nord.

Come si misura il benessere percepito

L’indagine di Bankitalia ha utilizzato i bilanci delle famiglie italiane e ha messo a confronto le condizioni di benessere percepito dalle famiglie del Centro-Nord e meridionali. Si è poi cercato di individuare i fattori in grado di spiegare il divario emerso.

In particolare, è stato esaminato il ruolo del livello dei prezzi nelle diverse aree del Paese. A parità di reddito nominale infatti le famiglie meridionali dovrebbero godere di un maggiore benessere.

E invece che succede al Sud? I livelli di soddisfazione dei meridionali sono, a parità di reddito, inferiori a quelli dei residenti nel Centro-Nord. Questo risultato, apparentemente incompatibile con un più basso livello dei prezzi nel Mezzogiorno, è dovuto alla presenza di altri fattori. Quali? Eccoli.

La relazione tra soldi e qualità della vita

Secondo Bankitalia, il divario tra le aree è stato influenzato dallo stato di salute e dagli indici che descrivono il contesto socio-economico: dai livelli di disoccupazione, di criminalità, ad esempio. Altro fattore importante è stato la qualità dei servizi sanitari e per l’infanzia e quello delle condizioni di accesso a nodi urbani e logistici. Insomma, l’insoddisfazione dei meridionali è dovuta alla mancanza di strutture, allo scarso senso di sicurezza e ai bassi livelli di assistenza sanitaria con cui devono fare i conti, nonostante un costo della vita inferiore.

I problemi che affliggono il Sud (e come risolverli)

Secondo Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, i problemi che affliggono il Sud sono bassi salari, bassa produttività, bassa competitività e un inferiore benessere generale.

Persiste inoltre il problema dell’emigrazione, che secondo lo Svimez si potrebbe risolvere soltanto con politiche di lungo periodo. Per poter rendere possibile questo scenario l’associazione ritiene che sia necessario ottenere dall’Unione europea maggiori margini di flessibilità del bilancio, in modo da rilanciare gli investimenti pubblici e attirare investimenti nelle aree più depresse del Meridione.

I dati si riferiscono al: 2014

Fonte: Banca d’Italia

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