Londra: i musulmani vanno in carcere tre volte di più

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Sono il 4% della popolazione, ma il 14,6% dei carcerati. I più pacifici sono gli induisti


I grafici mostrano la percentuale di persone che professano le religioni più diffuse in Inghilterra e Galles, tra i carcerati e tra la popolazione generale sopra i 15 anni, età a partire dalla quale, nel Regno Unito, si è punibili penalmente. Ecco quanti sono i musulmani in carcere.

I musulmani in carcere tre volte più degli altri

Come si vede, confrontando i due grafici, la percentuale di musulmani (verde) nelle prigioni è del 14,6% ma rappresentano solo il 4% della popolazione sopra i 15 anni. Tenendo conto del fatto che nel Regno Unito i detenuti in attesa di giudizio sono meno del 10% del totale, vuol dire che un musulmano ha tre volte più probabilità di subire una condanna penale, rispetto a un cittadino medio.

In alcune carceri di massima sicurezza britanniche, come Whitemoor, vicino a Cambridge, la percentuale di musulmani arriva a sfiorare il 40% del totale degli ospiti, che sono 406. Tuttavia, dei detenuti di religione islamica di Whitemoor, solo 10 sono stati arrestati per atti di terrorismo, circa il 2%, gli altri sono dentro per reati comuni.

Il dato più allarmante è che il numero di musulmani in carcere, attualmente pari a 12.506, è più che raddoppiato rispetto 2002, quando erano 5.500, l’8% del totale. Anche i buddisti finiscono dietro le sbarre più spesso degli altri: sono lo 0,5% della popolazione punibile, ma rappresentano l’1,8% dei detenuti.

Non tutte le minoranze religiose hanno lo stesso problema

Gli induisti costituiscono l’1,5% della popolazione inglese punibile, ma nelle carceri sono solo lo 0,5%. La percentuale di ebrei è identica in entrambi i grafici: 0,5%. Il 24,1% degli inglesi adulti dichiara di non professare alcuna religione ma tra i carcerati, questa percentuale sale al 30,8%.

Dato che i cristiani sono il 61,3% degli abitanti sopra i 15 anni, sono anche il gruppo di detenuti più numeroso: 41.940, cioè il 49,1% del totale. Anche chi aderisce alla religione maggioritaria, quindi, viene condannato meno spesso di musulmani, atei/agnostici e buddisti.

I dati si riferiscono al 2016
Fonte: Ministry of Justice

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