Perdita della verginità, in Islanda i più veloci: 15,6 anni

Ragazze e ragazzi italiani aspettano i 18. La classifica Paese per Paese

La perdita della verginità è tra i momenti più importanti della vita di ogni donna e di ogni uomo. Il dibattito sul sesso, sui fattori culturali legati alla verginità, sulle differenti sfumature della sessualità, e sulle responsabilità e i rischi legati alla vita sessuale, ha fatto dei passi da gigante negli ultimi decenni. La sessualità e i diritti legati ad essa sono stati infatti uno degli argomenti più importanti del 2021. Vediamo insieme, attraverso due ricerche, qual è l’età media nel mondo in cui si perde la verginità e come diversi fattori influiscono sul momento in cui si entra nella vita sessuale adulta.

L’età media in cui si perde la verginità è 17 anni

La maggior parte dei giovani perde la verginità attorno ai 17 anni. A essere determinanti sono i fattori culturali e il momento in cui si va a vivere da soli. Nel grafico possiamo vedere l’età media della prima volta in 41 Paesi. La nazione con l’età media più bassa per il primo rapporto sessuale è l’Islanda, per i ragazzi e le ragazze islandesi la prima volta avviene a 15,6 anni.

Perdita della verginità, in Italia si aspettano i 18 anni

In Italia, ragazzi e ragazze, perdono la verginità in media a 18,1 anni, negli Stati Uniti le media è più bassa 16,9, stessa cosa per Israele 16,5. I nostri vicini francesi sono più frettolosi di noi, per loro la prima volta avviene a 17,2. A condividere il primato dell’Islanda troviamo invece la Germania, anche i giovani tedeschi fanno sesso per la prima volta attorno ai 16 anni. A perdere la verginità più tardi di tutti sono i giovani e le giovani dell’India, del Vietnam e dell’Indonesia, tra i 19 e i 20 anni.

Sesso e verginità, sono ancora tabù?

Parlare di sesso e verginità in maniera libera e costruttiva sia per gli uomini che per le donne come in questo articolo di costume è una conquista culturale recente. Basti pensare che in Italia, ad esempio, sono passati solo 41 anni dall’abolizione del matrimonio riparatore per le vittime di stupro con l’abrogazione, nel 1981, dell’articolo 544 del codice penale che permetteva a un uomo di “ripagare” una donna della verginità e dell’onore perso agli occhi della comunità prendendola in moglie. Anche scrivere di sesso e verginità liberamente non era consentito o pubblicare libri che trattassero l’argomento in maniera troppo audace. Nel 1967, ad esempio, l’editore Giangiacomo Feltrinelli fu accusato di oscenità per aver pubblicato I Tropici di Henry Miller e dovette ritirarli dal mercato. Adesso, detto con ironia, ci vorrebbe una legge per obbligare i giovani a leggerli.

Educazione sessuale a scuola

Oggi, fortunatamente, le cose sono cambiate, e si può e si deve parlare di sesso soprattutto ai più giovani, come sottolinea il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che ha dichiarato l’intenzione di potenziare i programmi di educazione sessuale a scuola per permettere ai più giovani di poter domandare senza vergogna: qual è l’età giusta per avere il primo rapporto sessuale? Si, perché in questa scelta intervengono pressioni sociali e culturali e non sempre una giovane e un giovane arrivano a quel momento liberi da ansie e paure.

Perdita della verginità, millennial e generazione Z

La verginità riveste un ruolo di grande importanza non solo personale ma anche sociale. I fattori che determinano l’età in cui si ha il primo rapporto sessuale tengono conto dei fattori demografici, familiari, interpersonali, religiosi e fisici. Lo studio analizzato da questo articolo mostra una panoramica sulla verginità degli studenti universitari italiani confrontando dati raccolti in due indagini.

Nel corso del 2017 un gruppo di ricercatori ha realizzato l’indagine “Selfy” (Sexual and Emotional Life of Youths), proponendo  a 8.000 giovani studenti di 28 università italiane, nati attorno al 1998, la compilazione di un questionario sulla loro prima volta. Questa ricerca confronta i dati raccolti con un’identica indagine del 2000, Sis (Sexuality of Italian Students) in cui 5.000 studenti, sempre universitari, nati attorno al 1980, erano stati intervistati sullo stesso tema.

L’80% degli italiani fa sesso per la prima volta a 21 anni

Da queste ricerche emerge che per la maggior parte dei giovani l’inizio della vita sessuale coincide con i primi anni di università quando la casa dei genitori viene lasciata per trasferirsi a vivere da soli. Il grafico qui sopra mostra come in Italia l’età in cui avviene la “prima volta” si sia notevolmente abbassata. Se nel 2000 la percentuale di giovani vergini durante i primi anni di università era del 33,17% nel 2017 questo dato scende al 19,97%. Complessivamente nel 2017 i giovani tra i 18 e 21 anni non vergini sono risultati l’80% degli 8000 che hanno compilato il questionario.

perdita della verginità

Si perde la verginità prima al Nord o al Sud?

Consultando i dati si nota che l’aumento dei ragazzi e delle ragazze che hanno perso la verginità durante i primi anni di università (tra i 18 e i 21 anni) riguarda tutte le regioni. Ma è nel Mezzogiorno che si è registrato il maggior incremento di giovani che hanno dichiarato di aver perso la verginità durante i primi anni di università. La percentuale di ragazzi e ragazze vergini al Sud infatti è passata dal 37% del 2000 al 20% del 2017.

Le ragazze rimangono vergini più a lungo

Il grafico qui in basso mostra invece la distribuzione della verginità per genere e anno. Perdere la verginità prima dei 21 anni, sia per i ragazzi che per le ragazze, è meno raro rispetto ai dati del 2000. Agli inizi del nuovo Millennio i ragazzi universitari non vergini erano il 69,8%, nel giro di sette anni sono diventati l’81,2%.  E per le ragazze? I dati ci dicono che la prima volta per le studentesse universitarie italiane avviene leggermente dopo i colleghi maschi ma di pochissimo, infatti la differenza tra i due generi si è ridotta nel tempo. Le percentuale di ragazze tra i 18 e i 21 anni non vergini è passata dal 64,4% del 2000 al 78,9% del 2017. Questo risultato, dicono gli studi, mostra un progressivo orientamento delle ragazze verso comportamenti sessuali più “maschili” e della progressiva riduzione delle differenze regionali.

Dal 2017 le ragazze del Sud lo fanno prima

Per le ragazze inoltre si è registrato un cambiamento nel tempo proprio livello regionale. Nel 2000 infatti erano le ragazze nubili tra i 18 e i 21 anni del Mezzogiorno a rimanere vergini più a lungo delle loro coetanee del Nord mentre nel 2017 questa tendenza si è invertita.

Perdere la verginità, i fattori principali

La ricerca ha evidenziati diversi aspetti che concorrono a determinare il momento in cui un giovane entra nella vita sessuale attiva. Sono fattori demografici, familiari e interpersonali, Ma anche fisici. Ad esempio è determinante il ruolo dei genitori. Dagli studi emerge infatti che una forte relazione affettiva con i genitori è spesso associata allo status di verginità per le ragazze. Per i ragazzi è invece uno stretto rapporto affettivo con la madre ad aumentare la probabilità di essere vergine negli anni a cavallo della maggiore età, mentre diminuisce se il rapporto è più stretto con il padre. Anche il ruolo e il tipo di socializzazione è determinante: i ragazzi e le ragazze che hanno frequentato molto spesso le discoteche ad esempio perdono la verginità statisticamente prima di aver compiuto 21 anni.

Fonte: Ricerca Neodemos – Sondaggio Durex

Ultimo aggiornamento gennaio 2022

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