La birra non spreca l’acqua

Ecco come le industrie difendono l’ambiente

Acqua e malto. Poi luppolo quanto basta e lievito per avviare il processo di fermentazione. In fondo gli ingredienti di una buona birra sono solo questi, quello che cambia è l’abilità del mastro birraio, la proporzione tra tutti gli elementi, il tempo e molta esperienza nello scegliere le sostanze giuste. L'”Annual Report 2016″ di Assobirra ha messo in fila le materie prime necessarie per produrre 100 litri di birra e alla base di tutto, come mostra il grafico sopra, c’è l’acqua: 500 litri.

Per 100 litri di birra 14 kg di malto

Il secondo elemento più presente è il malto: ce ne sono 14 chilogrammi in 100 litri di birra. Decisivi sono poi i cereali non maltati: ne occorrono 4 chilogrammi. Fondamentale per la buona riuscita è il lievito; ne basta poco, appena 800 grammi. E, infine, il cuore di tutto: il luppolo. Servono 300 grammi di luppolo ogni 100 litri di birra.

Nel 2016, certifica Assobirra, sono stati prodotti in Italia 14,51 milioni di ettolitri di birra ed è stato necessario utilizzare quasi 173mila tonnellate di malto, 57.574 tonnellate di cereali non maltati, 11.270 tonnellate di lievito e 3mila di luppolo. Il tutto innaffiato da 57 milioni di ettolitri di acqua.

Sempre meno acqua nella produzione

Per produrre un litro di birra, insomma, ne servono come minimo quattro di acqua durante il lungo cammino che porta dalla produzione allo scaffale o al bancone del pub. L’industria birraria, in questi anni, ha saputo ridurne drasticamente l’uso puntando sull’efficienza. E così in vent’anni la quantità di acqua necessaria per produrre birra è crollata di circa due terzi con un risparmio complessivo di 8,8 miliardi di litri. Adesso l’obiettivo è tagliare ancora e ridurre il consumo di acqua di un ulteriore 25% entro il 2020.

Per ulteriore informazioni www.osservatoriobirra.it