La prostituzione legale in Belgio fattura 840 milioni

Studio economico sulla prostituzione: oltre metà del fatturato è realizzato da free lance

L’industria della prostituzione legale femminile in Belgio vale ogni anno un fatturato di 840,4 milioni di euro.

Quanto fattura la prostituzione legale

E’ uno dei risultati di uno studio economico e statistico sul mestiere più antico del mondo condotto nel 2015 dall’Università Ku Leuven di Bruxelles e pubblicato dall’Istituto di statistica nazionale. Più della metà del giro d’affari viene realizzato da prostitute femminili free lance, che non hanno una sede di lavoro (come nei quartieri a luci rosse) ma offrono i loro servizi “a chiamata”.

Ciò è dovuto al fatto che il prezzo per ogni prestazione è sensibilmente più alto rispetto al prezzo applicato dalla “window prostitution”: in media si tratta di 148 euro rispetto ad 80, come si vede nella tabella qui sotto. Intensa, invece, in Italia la ricerca di escort e trans su Internet.

 

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Quali sono i Paesi dove la prostituzione è legale

In Europa, ci sono diversi paesi in cui la prostituzione è legale, ma ci sono anche paesi in cui la prostituzione è considerata illegale o addirittura un reato penale. Tra i paesi in cui la prostituzione è legale, ci sono l’Olanda, la Germania, la Svizzera, l’Austria e la Danimarca. In questi paesi, la prostituzione è legale e regolamentata dalle autorità e spesso si richiede alle prostitute di registrarsi presso le autorità locali e di sottoporsi a controlli sanitari regolari. Le prostitute legali possono lavorare in appositi locali o in strada, ma solo in aree designate a tal fine.

Quante tasse pagano le prostitute

In generale, nei Paesi dove la prostituzione è legale, le prostitute sono soggette alle stesse regole fiscali di qualsiasi altro lavoratore autonomo o dipendente. In Olanda, ad esempio, le prostitute che lavorano in un bordello pagano tasse sulla loro attività, come qualsiasi altro imprenditore. Inoltre, anche le spese per la promozione del proprio servizio possono essere detratte dalle tasse. Le prostitute che lavorano in modo indipendente o in strada non hanno l’obbligo di registrarsi e pagare le tasse, se non superano un certo reddito annuo.

In Germania, invece, le prostitute sono obbligate a registrarsi e pagare le tasse sulla loro attività, indipendentemente dal reddito annuo. Il governo tedesco ha creato un’apposita categoria fiscale per le prostitute, che prevede una tassazione al 19% sul fatturato, con la possibilità di detrazioni per le spese sostenute per l’esercizio dell’attività.

In Svizzera, le prostitute che lavorano in un bordello o in un locale registrato pagano tasse come qualsiasi altro imprenditore, mentre quelle che lavorano in modo indipendente devono registrarsi come lavoratori autonomi e pagare le tasse sulla loro attività.

In pratica, in molti paesi europei dove la prostituzione è legale, le prostitute sono soggette alle stesse regole fiscali di qualsiasi altro lavoratore autonomo o dipendente.

I dati si riferiscono al: 2015

Fonte: Ku Leuven

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