Frodi sui fondi europei: la classifica della vergogna

Spagna pecora nera con 9.766 casi. Italia ben piazzata: 3.016 (ma sull’1,63% della spesa)

La Spagna è il Paese europeo che, tra il 2013 e il 2016, ha dato più lavoro all’Olaf, l’agenzia europea che si occupa di verificare le frodi sui fondi europei commesse dagli Stati.

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Gli ispettori dell’Olaf hanno, infatti, scovato ben 9.766 frodi o irregolarità da parte di Madrid nella concessione dei fondi. Attenzione, però: l’Olaf, nel suo ultimo rapporto, non distingue tra quelle che sono vere e proprie truffe, come ad esempio, la concessione di fondi europei a soggetti che non ne hanno diritto o l’uso improprio dei soldi, da quelle che sono irregolarità, più o meno gravi.

Una irregolarità potrebbe essere la mancanza di documentazione adeguata per il loro utilizzo, che non implica il fatto che il soggetto beneficiari non potesse incassare l’aiuto. Quindi non si può fare una relazione diretta tra questi numeri e truffe vere e proprie. Quello che indicano, piuttosto, è il grado di trasparenza e di efficienza delle macchine pubbliche dei vari Paesi, quelle che sono incaricate (nella maggioranza dei casi, perché alcuni fondi vengono erogati direttamente da Bruxelles) di gestire i fondi Ue.

Quante sono le “irregolarità” sui finanziamenti europei

L’Italia, in questa speciale classifica dei Paesi meno virtuosi, è in ottima posizione: le irregolarità (cioè le possibili frodi sui fondi europei) scoperte dagli ispettori dell’Olaf sono state 3.016, un numero consistente, superiore alle irregolarità scoperte in Francia e in Germania. Ci battono solo i Paesi dell’Est, come, ad esempio, Polonia, Romania, Repubblica Ceca. Non per sminuire la portata del dato, ma probabilmente esso è legato alla quantità di soldi che ogni Paese riceve: più alta è la quantità di fondi trasferiti e più alta è la probabilità di irregolarità, al netto della capacità delle amministrazioni statali e (soprattutto) locali di gestire la distribuzione degli aiuti europei.

Quanta spesa è “irregolare”

Ecco perché forse ancora più interessante del numero delle irregolarità è il dato sulla percentuale di soldi di queste irregolarità rispetto al totale dei soldi che il Paese ha ricevuto, sempre nei 3 anni considerati: 2013-2016.  In questo caso prima in classifica è la Slovacchia, con il 13,14% della spesa di fondi europei sottoposta a verifica per irregolarità. Una percentuale elevatissima, considerando quella degli altri Paesi. Ad esempio: per la Repubblica Ceca si tratta di “solo” il 5,49%. La Spagna, che vanta il maggior numero di infrazioni, è, in realtà, in fondo a questa classifica con solo il 2,98%, quasi il doppio rispetto all’1,63% dell’Italia.

I dati si riferiscono al: 2013-2016

Fonte: Olaf

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