Ci informiamo su Facebook, ma non ci crediamo

Per le notizie gli italiani vanno sul social network, anche se lo ritengono inaffidabile

Guardare bene il grafico sopra. Mostra (anche se non sembra) il declino dei media tradizionali come fonte di informazione dei millennials e adulti europei.

L’informazione dei millennials

Lo ha realizzato il Reuters Institute for the Study of Journalism della Oxford University e mostra l’importanza preponderante che riveste Facebook come fonte di notizie e di informazione dei Millennials (meno di 35 anni) dei quattro principali Paesi europei.

Il primo istogramma da considerare è quello di colore azzurro che indica la fiducia verso le notizie lette sulle bacheche Facebook dalle persone che frequentano il più grande social network del mondo. Come si vede, ad esempio i tedeschi sono quelli che si fidano di più e gli italiani quelli che si fidano di meno.

Ma gli altri due istogrammi sono ancora più interessanti: quello rosa mostra la percentuale di persone che accedono a Facebook in cerca di notizie almeno una volta la settimana. L’ultima colonna invece rappresenta gli utenti con meno di 35 anni che accedono a Facebook in cerca di notizie almeno una volta alla settimana. Gli italiani, in quest’ultimo caso, battono tutti: siamo il Paese che, più di tutti gli altri, si informa grazie al social network. La principale fonte di informazione dei Millennials e degli adulti è Facebook, anche se non ci fidiamo per nulla di ciò che leggiamo sul social.

Leggiamo, ma non ci crediamo

Un paradosso? No. Perché in realtà le notizie che si leggono sulla Rete, a meno che non provengano da fonti qualificate ed autorevoli, sono fatte apposta per confermare ciò in cui le persone credono già. Cioè servono per polarizzare le opinioni e, anche se non ci crediamo, ci piace trovare qualcuno che ci dia ragione. Ma il fatto è che, dopo aver trovato chi ci dà ragione, non crediamo più a chi ci dà torto e, per questo, smettiamo di comprare i giornali tradizionali, dove le notizie sono scelte da altre persone e non dall’algoritmo che conosce i nostri gusti come utenti.

I dati si riferiscono al: 2016

Fonte: Reuters Institute for the Study of Journalism

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Su Facebook vince il New York Times

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