I buoni motivi per lasciare l’Italia (con l’Erasmus)

Studiare all’estero? Ecco le risposte degli studenti, compreso il “così mi rilasso”

Più del 90% degli studenti che vanno all’estero lo fanno per… andare all’estero. Ma anche per migliorare la conoscenza di una lingua straniera, trovare nuove relazioni e imparare ad adattarsi alle situazioni. Lo dicono gli studenti stessi in una indagine svolta dalla Commissione Europea sull’impatto dell’Erasmus negli studi (e nella carriera) dei giovani. La domanda, in sostanza, era: Erasmus perché farlo?

Erasmus perché farlo?

Tra il 2015 e il 2016 l’Unione europea ha stanziato più di 2 miliardi e 100 milioni di euro per finanziate il progetto. Circa l’83% dei fondi è stato destinato ai progetti strettamente educativi. Un altro 12% sono stati distribuiti nei programmi Youth (10%) e per lo sport (1,8%). I restanti circa 112 milioni (pari al 5,3% del budget) sono stati classificati come destinati al Altro.

Erasmus: Italia preferita (anche) dai turchi

Dall’inizio del programma, esattamente trent’anni fa (1987) gli studenti coinvolti sono stati 3 milioni e mezzo, il 10% italiani (350mila). L’Italia è al quarto posto in Europa dopo Spagna, Germania e Francia per numero di studenti in partenza e al quinto per studenti in arrivo. Chi viene a fare l’Erasmus da noi sono soprattutto spagnoli, francesi, tedeschi, inglesi e, sorpresa, turchi.  I ragazzi italiani che decidono di partecipare al programma scelgono invece la Spagna, al primo posto della classifica delle destinazioni preferite, poi la Francia, la Germania, il Regno Unito e il Portogallo al quinto posto.

Perché farlo? Un’opportunità di carriera, ma non solo

Intervistati sui motivi che rendono questa esperienza molto importante, la maggior parte risponde che l’Erasmus è una buona (se non la migliore) occasione per vivere all’estero, anche pagati (ci sono borse di studio) e con un alloggio sicuro (i programmi Erasmus aiutano anche a trovare una sistemazione).

I giovani pensano anche alla carriera: l’89% ritiene che sia più facile trovare lavoro all’estero dopo averci passato un anno a studiare, mentre il 77% lo fa per avere un vantaggio in più sugli altri quando si tratterà di trovare lavoro una volta tornati a casa. Insomma, un anno di studio fuori sede fa curriculum

Viva la sincerità

Tra le buoni ragioni che valgono un anno fuori casa, il 59% dei ragazzi indica un semplice “perché me ne hanno parlato bene”. La palma dell’onestà è andata però a quel 42% di giovani (studenti?) che hanno dichiarato di lasciare l’università di casa per passare “un anno di relax all’estero“.

I dati si riferiscono al: 2014-2016
Fonte: Commissione Europea

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