Attacco ai turisti a Hurghada. L’Egitto è uno dei Paesi più pericolosi del mondo
L’Egitto è diventato uno dei Paesi più insicuri del mondo. E lo è diventato molto rapidamente, appena dopo la caduta di Mubarak. Gli attacchi terroristici sono diventati praticamente quotidiani.
Dopo Mubarak, il caos
L’11 febbraio del 2011 l’ex presidente ha lasciato il potere e, come si vede dal grafico sopra, immediatamente sono cominciati gli attacchi terroristici. Oggi un uomo armato di coltello ha ucciso due donne e ferite altre quattro in una spiaggia di un resort turistico ad Hurghada. Più sanguinoso è stato l’attentato che si è verificato alla fine di maggio di quest’anno: due autobus occupati da fedeli cristiani sono stati attaccati da uomini armati che hanno compiuto una strage uccidendo 28 persone (altre fonti dicono 35). Gli autobus erano diretti al monastero di San Samuele, 220 chilometri a sud del Cairo.
La reazione del governo agli attacchi terroristici
A luglio 2017 si è poi verificato il peggiore attentato da oltre due anni a questa parte: terroristi islamici hanno ucciso 25 militari egiziani (altre fonti hanno diffuso un dato superiore) nel Sinai nord-orientale. Le forze armate hanno risposto e nella battaglia a sud di Rafah, secondo l’esercito, sarebbero morti più di 40 jihadisti.
Questa strage è arrivata pochi giorni dopo la fine dello stato di emergenza decretato dal presidente Morsi, che aveva anche stabilito 3 giorni di lutto nazionale, per rispondere agli attacchi terroristici compiuti dagli islamisti radicali nei primi mesi dell’anno.
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Purtroppo attacchi di questo tipo sono frequentissimi: nel 2014, come mostra il grafico realizzato dal Global Terrorism Database, sono stati poco meno di 360, quasi uno al giorno.
I dati si riferiscono al: 2005-2014
Fonte: Global Terrorism Database
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